Da un’indagine di Bankitalia emerge che gli istituti di credito hanno, in questo primo periodo del 2011, irrigidito i criteri in base ai quali concedere i prestiti, il discorso vale sia per i prestiti alle aziende che per le famiglie.
Nella stessa analisi, Bankitalia rileva che nei prossimi mesi dovrebbe crescere la domanda di prestito da parte delle aziende, questo aumento sarebbe determinato dal bisogno delle imprese di reperire risorse per fare investimenti e procedere a ristrutturazioni, mentre la domanda di prestito da parte delle famiglie dovrebbe rimanere stabile.
In sè questa analisi ci dice poco e non ci fa capire cosa realmente sta succedendo nel settore bancario e più in generale in quello economico.
Questa contrazione dei prestiti ha più chiavi di lettura, per prima cosa siamo in una fase economica in cui lo spettro della destabilizzazione del settore bancario è ancora alto, basti pensare a Basilea 3 e cioè all’accordo intercorso tra i Governi dei Paesi dell’Eurozona per rendere più rigidi i criteri di accesso al credito a favore della stabilità del sistema bancario, ma ci sono anche altre chiavi di lettura.
In un periodo in cui i tassi di interesse stanno in risalita, le famiglie procedono in maniera più cauta nel chiedere un mutuo ed in più c’è la spinosa questione che molte coppie non possono accedere al credito non perchè i criteri di concessione delle banche sono diventati più rigidi, ma perchè non hanno nessuna garanzia da contrapporre alla richiesta di un prestito.
Il dato rilevante è l’atteso aumento della domanda di prestito da parte delle aziende, c’è un clima di ristrutturazione e di voglia di procedere con investimenti per rendere i prodotti o i servizi delle aziende appetibili sul mercato, ma in generale, considerando sia la condizione delle famiglie che quella delle imprese, possiamo dire che l’economia non cresce e siamo ancora in una fase stagnante.