Otto marzo

Da Sergio Celle

Leonardo da Vinci - donna col velo - matite e carboncino di Sergio Celle


...non ho mai avuto una grande entusiasmoe nemmeno un certointeresse verso le date celebrative o per le ricorrenze di quel santo piuttosto che di quell’altro. Così pure per la data che ricorda la festa del papà, della mamma, degli innamorati, e non capisco perché si siatrascurata quella della nonna e del nonno, dello zio e della zia ecc... E questo vale naturalmente anche per la ricorrenza dell’otto marzo, festa della Donna.  Dico ciò perché penso che i rapporti fra gli individui che si amano, e che sono amati,non debbano dare una certa importanza alle scadenze di calendario,madebbano piuttosto essere seguite con costante attenzione ecura. Così anche oggi, le mimose, come ieri le rose e l’altro ieri i baci con le citazioni, mi lasciano alquanto distaccato. Mentre a volte sorrido con una punta di tristezza pensando a coloro che ci vivono accanto, i quali potrebbero pensaree accorgersi di noi soltanto in quel particolare giorno e magari imprecare in silenzio per quella ricorrenzala quale c'impone ad arrivare a quell'appuntamento con un dono. Quindi, affermo con convinzione, che se fossi un donna sarei felice di ricevere anche soltanto un miraggio da parte di colui che mi sta vicino. Un miraggio che racchiuda l’impegno a comprendere giorno dopo giorno, le mie speranze e desideri. E perché no, anche le illusioni. E così i sacrifici che tutte le donne affrontano per trovare un lavoro, un impiego meritevole, per raggiungere un titolo di studio, per far crescere i figli, assistere i genitori a volte più che anziani, occuparsi di mille faccende che soltanto a lei, la Donna, madre natura ha assegnato: una donna che di frequente si dimentica di esserci, di esistere come individuo.Oggi otto marzo, una giornata da cogliere come una grande opportunità, dove considerare le conquiste socio-politiche raggiunte da tutte le donne del mondo nell’ultimo secolo, da quando è stata presa la decisione di dedicare questa ricorrenza all’altra metà della mela e ai tanti problemi che ancora esistono. Una giornata oggi, in cui la Donna ha tutto il diritto di urlare ai quattro poli, per rammentare quanto ancora sia grande la lotta affinché le vengano riconosciute quelle capacità e attitudini fino a ieri prerogative dell’uomo. Quell’essere maschile - per di più colui che detiene il potere - che nel terzo millennio ancora stenta ad ammettere e a riconoscere le qualità, le capacità e la bravura del pianeta femminile.Quel maschio consapevole di appartenere e vivere in società moderne, tecnologicamente avanzate, ma stupidamente sordo alla voce dellaDonnache nella sue verità urla di essere guidata e manipolata con prepotenza da mani disastrose e spesso incompetenti. Questa differenza e disparità ancora mancante fra uomini e donne, ècausa scatenante di infinite disarmonie politico-sociali, di convivenza civile incongrua nella parità dei diritti, dove a farne le spese è il sesso femminile che di continuo viene violentato psicologicamente e materialmente. Quando invece la superiorità intellettiva e virtuosa della Donna potrebbe servire a equilibrare quelle forze che porterebbero a una’organizzazione sociale più feconda, a una vita più equa e serena fra i popoli. La verità purtroppo, manifesta società ancora fortemente maschiliste, figuriamoci quelle cosiddette del terzo mondo, dove la prima causa di morte fra le donne di età fra i quindici e i quarant’anni, sono per violenza sessuale. Senza menzionare gli oltraggi fisici e morali che si verificano dentro le mura di casa. A questo punto penso sia giusto affermare con un cenno filosofico, che l’unione delle capacità intellettive di ambo i sessi sia un fenomeno che rientri nella logica della ragione di una natura cui gli esseri umani appartengono.Personalmente voglio qui riconoscere tutti i meriti che questa straordinaria figura di ogni epoca storica - la Donna -  ha perseguito con tenacia, devozione, coraggio, forza caratteriale e amore, lottando a volte fino a sacrificare la propria vita. E menzionando l’otto marzo, giorno che non ha bisogno di un calendario per essere ricordato, dico che non deve essere un solo giorno, ma tutti i giorni, per tutti gli uomini della terra. 
Anne Sophie Mutter icona femminile dello strumento per eccellenza. A lei e a tutte le donne del mondo lascio come dedica per l'otto marzoquesti brevi versi in rima alternata:
sempre più non odo cantar di rosee ride il mondo se dipingono il versopetali di ieri ch’avete ornato mille coseeffluvio d’oggi che in mille vie s’è perso
donne di voi scriverò d’una sola rosaessenzadi ieridi oggie di domanivostra è l’orchidea tempio senza posache nell’arca dei pensieri poserò le mani
donna lode agli antichi per la tua gloriadi te amore e voluttàfuron primo dilettocome i nostri da Eco custoditi nella storiache di marzo resti per te il giorno prediletto



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