Il 22 ottobre sarà in libreria un romanzo particolare, molto apprezzato da pubblico e critica, scritto dalla giornalista Wendy Wallace. Siamo a Londra, nel 1859 e i comportamenti considerati “sconvenienti” venivano puniti in vario modo, come essere internati in un manicomio, giustificando quindi il comportamento come “malattia”. Ma Anna non ci sta, la sua mente non può essere imbrigliata…
Dalla trama si potrebbe facilmente essere tratti in inganno: non ci troviamo di fronte ad un romanzo del terrore, a cavallo tra realtà e follia, ambientato in epoca vittoriana. Wendy Wallace ha approfondito in questo romanzo una tematica particolare: l’usanza del periodo di internare le donne “scomode” in luoghi di “residenza permanente” dai quali non potevano uscire. Di fatto, manicomi dal nome differente.Anna, infatti, è una donna che ama la libertà che, per quell’epoca, equivale ad eresia. Accetta di restare in questa struttura ma ben presto si rende conto che tutti la trattano come pazza e contemporaneamente nota che quasi tutte le donne presenti sono state messe lì dai loro famigliari. Mentre si trova a Lake House assisterà a procedure e sistemi violenti nei confronti dei ricoverati e cercherà di uscire da lì, per quanto non semplice. E farlo, significherà per lei affrontare la verità sul suo presente e sul suo passato
Wendy Wallace ha uno stile di scrittura elegante e sottile, il lettore si troverà spesso a dover valutare i sottintesi e le allusioni, indizi che porteranno ad un quadro generale più ampio consentendo di capire quello che sta succedendo, e le molteplici sfaccettature della sanità mentale e della follia in un periodo storico contraddistinto da lotte di classe, genere e famiglia. Un libro non di semplice lettura ma oscuramente affascinante.
LA TRAMA
Anna è cresciuta in riva al mare, cullata dall’impeto delle onde e dal grido rauco dei gabbiani. Le è stato insegnato a essere forte, come un ragazzo, come il figlio maschio che la sua famiglia non ha mai avuto. Non è abituata a chiedere il permesso prima di fare qualcosa. Non lo chiede nemmeno al marito, che ha sposato da pochi mesi, quando decide di andarsene di casa per qualche giorno e prestare soccorso ai superstiti di un naufragio. Lascia un biglietto e parte. Ma al ritorno l’attende una punizione inesorabile: il marito la fa internare in un istituto psichiatrico per donne della buona società, dove si ricorre a metodi tutt’altro che nobili per piegare le passioni, sedare gli animi inquieti, curare quell’isteria che secondo la medicina dell’Ottocento è propria della natura femminile.
Anna si rende conto ben presto che proprio lì, dove si decide della libertà di esseri umani, nulla è come sembra e c’è chi approfitta del labile confine tra normalità e pazzia per nascondere fini che non hanno nulla a che vedere con la medicina. Nell’impossibilità di spiccare il volo per superare l’alto muro di cinta che isola l’istituto da Londra e dalla vita, Anna cercherà allora l’appoggio di anime affini, menti aperte disposte ad ascoltare la sua voce, la sua verità: una ragazza che si nutre di poesia per placare il suo desiderio di avventura; un giovane medico affascinato dalla nuova arte della fotografia. Ma dovrà anche fare appello a tutta la sua forza di volontà per non lasciarsi piegare. Prima che quella gabbia la spinga davvero alla follia.
COPERTINE
Come sempre, le copertine aiutano ad immergersi istantaneamente nelle atmosfere dei libri e intuire anche senza leggere la trama se può essere un libro di nostro interesse. Per questo motivo mi colpisce sempre scoprire quanto sono diverse le cover nei differenti paesi in cui viene pubblicato il libro e nelle diverse edizioni. Eccole a confronto. (cliccate sopra le copertine per ingrandirle)
Quale vi piace di più? E quale, secondo voi, non trasmette “atmosfera” giusta (se c’è)?
L’AUTRICE
Wendy Wallace è una giornalista freelance e scrittrice, vive a Londra. I suoi articoli sono apparsi su varie testate, tra cui il «Times» e il «Guardian». Già autrice di racconti e saggistica (La bambina di polvere, Piemme, 2010), ha esordito con successo nella narrativa con La felicità è un battito d’ali, molto amato dal pubblico e dalla critica, e candidato al Desmond Elliott Prize come migliore opera prima. Ha appena dato alle stampe un secondo romanzo, The Sacred River.
Questo è il suo sito web: http://wendywallace.co.uk/.
Titolo: LA FELICITA’ E’ UN BATTITO D’ALI
Titolo originale: The Painted Bridge
Autore: Wendy Wallace
Editore: Piemme
Pagine: 392
Prezzo: 18,00
IL BOOKTRAILER
THE PAINTED BRIDGE from Wendy Wallace on Vimeo.
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