Marco Travaglio e la senatrice del Pdl Maria Elisabetta Alberti Casellati, sono gli ospiti interpellati per dibattere la scottante questione. Ed è proprio qui che è andata in onda la prima litigata del palinsesto televisivo autunnale. Si comincia piano piano, quasi in sordina, ma nell’aria, si avverte già aria di scontro incandescente. Interviene la Casellati, che invoca una sospensione dei lavori della giunta per studiare le carte processuali e lamenta l’impossibilità di decidere in tempi così brevi:” domani ci dobbiamo riunire per votare queste pregiudiziali, ma a me sembra che l’accelerazione che si sta dando a questa questione sia eccessiva, noi come PdL non abbiamo chiesto scorciatoie o vantaggi ma, che ci sia il giusto svolgimento di una discussione che riguarda i diritti fondamentali”.
Travaglio riepiloga brevemente l’iter storico della legge Severino e ricorda che in virtù di tale legge, voluta dal Pd e dal Pdl, il Cavaliere non può restare in Parlamento, né candidarsi. “Dopo otto mesi” – commenta il giornalista – “questi signori che evidentemente, quando scrivono le leggi, fanno dei lavoretti all’uncinetto, anziché leggerle e domandarsi se sono costituzionali o no, nel momento stesso in cui si applica la legge Severino a Berlusconi, scoprono improvvisamente che hanno fatto un’asinata: una legge incostituzionale. Qui cominciano le interruzioni ma l’attacco di Travaglio prosegue inesorabile: “Chiedete all’Europa di rendere incostituzionale una legge proposta da voi, è come chiedere si essere chiamati asini”.
Ma Lilli replica, con tono che non ammette obiezioni: ” “Chi guadagna tanto deve pagare le tasse”. Marco Travaglio non può lasciarsi sfuggire la possibilità di puntualizzare alla senatrice che “Berlusconi è stato condannato per quei 7,3 milioni di euro di evasione fiscale, che sono l’ultima parte superstite di una montagna di evasione che ammonta a oltre 300 milioni di euro. Stiamo parlando, dunque di una gigantesca frode fiscale di cui alla prescrizione sono sopravvissuti solo gli ultimi due anni, questo c’è scritto nella sentenza, dopo di che fa ridere che uno si difenda dicendo, si, ma io una parte l’ho pagata”.
A questo punto arrivano gli immancabili : “Io chiudo qui” di Travaglio e il “Vado via io” della Casellati – “lei è una persona maleducata. Una persona che si permette di dire questo è bene che se ne vada. O va via lui o me ne vado io. E’ una mancanza di rispetto”. La conduttrice riesce a sedare il match, che riprende nuovamente con la certezza della senatrice : “Camminando per strada, incontro le persone e tutti sperano che Berlusconi resti a continuare la sua attività politica per il rilancio economico del Paese“.
E mentre si annuncia l’ennesimo autunno difficile per l’economia a fronte dell’annunciato dissesto finanaziario. La crisi morde. Non ci sono soluzioni per fronteggiare la recessione. Continua a mancare una politica anticrisi. Le buste paga non crescono, i prezzi, si. La crisi ruba lavoro ai giovani e spinge alla disperazione gli adulti. E in Senato si sta studiando una via d’uscita per Berlusconi. Questo e altro fluttua nella nostra vita quotidiana. Dopo venti anni, tutti o quasi i nostro “eroi politici” sono ancora al loro posto con i loro problemi e i nostri che avrebbero dovuto affrontare. Invece, venti anni persi.