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Outfit: professione fashion blogger?

Creato il 19 ottobre 2015 da Luna @FashionSnobber

Ultimamente mi è capitato spesso di imbattermi in discussioni aventi come tema il solito dibatto sentito e risentito su quanto essere blogger, ma soprattutto fashion blogger, sia più o meno una professione.
C'è chi ancora pensa un professionista si possa definire tale solo se ha una laurea, un master o una specializzazione qualsiasi nel settore e chi, come me, la pensa in maniera un poco differente.
Tralasciando volontariamente il significato attribuito alla parola stessa dai vari vocabolari più o meno aggiornati in tempi moderni mi sento di scrivere questo articolo non per difendere nessuna delle due parti ma per analizzare una mentalità collettiva la quale sarebbe meglio si evolvesse.
Prima di tutto vi faccio presente che al mondo esistono professionisti in un qualsiasi campo validissimi e bravissimi che possono:
A. Non avere avuto la possibilità di studiare ed essersi fatti da se autodidatticamente per i fatti loro più le ossa sul campo.
B. Essere laureati in tutt'altra cosa e poi lavorare in un ambito opposto.
Stessa cosa per l'altro punto di vista:
A. Ci sono laureati professionisti che sono dei cani e ci prendono in giro (vedi i politici tecnicamente professionisti come hanno ridotto il nostro Paese e di come siamo lo zimbello mondiale. Nel mentre ringraziamo la Volkswagen per la sua truffetta ed averci permesso di essere dimenticati un attimo.)
B. Conosco un sacco di laureati soprattutto alla Bocconi che affermano tranquillamente quanto a livello teorico abbiano imparato ma quanto poco gli sia servito poi una volta entrati nel mondo del lavoro.
Quindi, detto questo, a mio avviso la professione non la fa né una laurea né il non averla.

La professione la fa una qualsiasi attività ci porti la pagnotta a casa.

Ora, che le fashion blogger non siano ben viste, danno fastidio ai giornalisti pluri masterizzati perché è capitato gli siano passate avanti e le solite manfrine è chiaro a tutti. Ma in che anno siamo? Cosa abbiamo tutti in mano h24 e per una qualsiasi cosa attingiamo da lì?
Lo smartphone! Esatto!
E cosa c'è di meglio per un brand se non farsi menzionare in un blog di persone comuni letto da altrettante persone comuni ed andare così di passaparola? Niente. E' la migliore fonte per aumentare clienti di sempre. Vecchia come la professione del firmare i contratti in un letto con qualcuno. E non è forse una professione pure quella?
Piuttosto che inveire verso i blog rifatevela con le aziende allora no?
Ma certo, che scema, il settore fashion è superficiale, leggero, stupido. Vero, non parliamo di fisica quantistica e non salviamo la terra da un'imminente collisione con un asteroide o fermiamo la fame nel mondo. Cerchiamo di far vestire meglio le persone per evitare orrori in giro, parliamo di vestiti, trucchi e accessori e allora? Questo non ci fa sceme perché tra di noi ci sono donne e uomini con un gran bel paio di attributi e sanno il fatto loro.
Sceme ci hanno fatto quelle che davvero non sapevano mettere in piedi due frasi, quelle che si facevano scrivere gli articoli da altri e poi a qualche evento aprendo bocca si sono smascherate da sole, quelle che oltre due foto in pose da manichino e i credits non esprimevano niente.
Ma io per certo so che ce ne sono altre altrettanto geniali, con un loro stile ben preciso che trasmettono tanto e vanno oltre fregandosene del luogo comune. Quelle che parlano della loro passione con passione, quelle che non si lasciano corrompere per una maglietta gratis se il brand non gli piace, quelle che passano tutta la notte a scrivere, commentare, pianificare la settimana editoriale e seguire tutti i social da sole senza l'aiuto di nessuno. Quelle che sono genuine e vere proprio come la nostra vicina di casa. Ecco, loro arriveranno, loro mi piace credere il web le premierà perché se è vero che è l'unico posto al mondo ancora meritocratico il lettore di qualità le percepisce, le cerca, gli crede e se vengono pagate per parlare di quello che gli piace può davvero non essere considerata una professione? Chi siamo noi per giudicare?
Tutto può diventare un lavoro, perché è di questo che stiamo parlando, se si ha la professionalità di farlo. E non è un pezzo di carta a stabilirlo ne un commento fuori luogo o l'ennesima offesa gratuita scaturita da un cervello non collegato alla bocca. Il vostro blog vi porta un migliaio di euro al mese? E' una professione. Punto.
Come ogni professione c'è chi lo sa fare meglio ed è più corretto di altri, ma questo non dovrei essere io a stabilirlo ne altri se non il blogger in questione quando se ne va a letto la sera o si guarda allo specchio e soprattutto i suoi lettori.
Concludendo mi sento di dirvi solo una cosa. Non prendete per i fondelli il web, i vostri lettori e soprattutto voi stessi. Perché tutti sono scemi ma mai come sembra e a cadere senza riuscire a rialzarsi è un attimo.
Rimanete coerenti con le vostre scelte senza strafare, siate onesti e rimanete sempre voi stessi. Con un sorriso e umiltà sarebbe ancora meglio.
Ah, e per chi sostiene i fashion blog stiano morendo si faccia un bel giro all'estero, qui in Italia staremmo morendo solo perché siamo tremendamente indietro. Date il tempo a tutti di svegliarsi e poi lo vedete chi sarà a morire e chi no. Io per prima ovviamente. ;P

Per "sdrammatizzare" questo dibattito vi mostro come una fashion blogger nel suo privato è in grado di studiare, leggere e documentarsi comodamente seduta sul divano di casa sua senza internet o social ma con i libri. A mio avviso la fonte migliore di sempre da cui attingere. Un total look Fornarina per abito e scarpe più turbante Asos.

Professione Fashion Blogger? Si, No, Forse.

Vi aspetto al prossimo outfit ma intanto ditemi la vostra sull'argomento, sono sicura di avere molto da imparare dai vostri punti di vista.


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