P3: rinvio a giudizio per Carboni, Cappellacci e altri 15 imputati

Creato il 20 novembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Photo credit: giorgio winklers / Foter.com / CC BY

Sotto i riflettori è la cosiddetta P3, l’associazione segreta che pare abbia influenzato numerosi soggetti operanti ai vertici dello Stato.

Elvira Tamburelli, il gup del Tribunale di Roma ha rinviato a giudizio 17 persone.
Tra queste figurano anche Flavio Carboni, considerato al vertice della P3 e uomo d’affari, nonché Ugo Cappellacci, governatore della Sardegna.
La ragione del rinvio a giudizio riguarderebbe da un lato l’accusa di violazione della legge Anselmi, che vieta appunto la creazione di società segrete, e dall’altro l’accusa di associazione a delinquere. In quest’ultimo caso, infatti, l’organizzazione si sarebbe mossa con «una serie indeterminata di delitti finalizzati a condizionare il funzionamento degli organi costituzionali».

Stando dunque alle accuse, la data del processo è stata fissata per il prossimo 9 aprile 2014 di fronte alla IV Sezione del Tribunale penale. I nomi che finiranno sotto processo sono parecchi: dal giudice tributario Pasquale Lombardi all’imprenditore Arcangelo Martino.
Fra gli altri l’ex primo presidente della Corte di Cassazione, Vincenzo Carbone con l’accusa di corruzione. L’elenco completo è ben più corposo. Si segnala il rinvio a giudizio per Pinello Cossu, Ignazio Fabris, Alessandro Fornari, Marcello Garau, Massimo Parisi, Antonella Pau, Pierluigi Picerno, Fabio Porcellini, Stefano Porcu, Maria Laura Scanu Concas, Ernesto Sica e Giuseppe Tomassetti.

I reati contestati a questi ultimi sono svariati: dalle già citate «violazione della legge Anselmi» e «associazione a delinquere», a reati del tipo: abuso d’ufficio, corruzione, diffamazione e illecito finanziamento dei partiti.

Sebbene si sia riconosciuto in Flavio Carboni il vertice dell’associazione segreta P3, sembrerebbe doveroso evidenziare anche i nomi di Denis Verdini e Marcello Dell’Utri, rispettivamente coordinatore del Pdl ed ex senatore della Repubblica. Anche se i nomi di quest’ultimi, insieme a quello di Nicola Cosentino, sarebbero stati rimossi a metà ottobre. Si ricorda, tuttavia, che l’ex sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze dal 2008 al 2010, Nicola Cosentino, è tuttora implicato con l’accusa di concorso in diffamazione in merito ai falsi dossier contro il presidente della regione Campania, Stefano Caldoro.

Nello storico dell’inchiesta sulla P3 si deve del resto segnalare la richiesta di rinvio che già venne formulata nel gennaio 2012, con la quale si affermava come l’associazione stessa fosse stata «caratterizzata dalla segretezza degli scopi, [e pertanto, NdR] volta a condizionare il funzionamento di organi costituzionali e di rilevanza costituzionale, nonché apparati della pubblica amministrazione dello Stato e degli enti locali».


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