Pablo Picasso, Guitare et bouteille de Bass
Primavera-autunno 1913, Elementi di abete parzialmente dipinti, papier collé, tratti a carboncino, chiodi su tavola, cm 89,5 x 80 x 14, Masterpiece from the Musée National Picasso Paris to be held at Palazzo Reale in Milan from September 2012 to January 2013 © Succession Picasso by SIAE 2012
PABLO PICASSO: CANNONATE A OCCHI CHIUSI, di Giancarlo Ricci – rubrica MAE Milano Arte Expo dedicata alla mostra di Picasso (LINK per biglietti e prenotazioni) a Palazzo Reale di Milano.
Picasso possiede la leggerezza di un umorismo folle e saggio al tempo stesso. Follia e saggezza procedono in lui a colpi di genialità. E’ una genialità che deflagra quando meno ce lo aspettiamo. Per esempio leggo, sfogliando il libro dei suoi scritti, che il 5 luglio 1948, così racconta tale D.H. Kahnweiler (Daniel-Heinrich, conosciuto come Daniel-Henry Kahnweiler, gallerista e grande amico di Picasso, Braque, Gris, Derain e Vlaminck, NdR) sulla rivista belga “Quadrum”, Picasso si trovava a Golfe Juan, nella baia di Cap d’Antibes, dove avevano attraccato imponenti navi militari americane. Alcuni giovani ammiragli avevano voluto fargli visita e incontrarlo personalmente. Nella conversazione “uno di questi mi ha detto: deve essere molto divertente fare dei quadri”. “Ma sì – risponde Picasso – è molto divertente, è come sparare cannonate. E anche noi dobbiamo colpire giusto!”.
Metafora geniale, deflagrante appunto. L’arguzia nasconde molta più saggezza di quanto sembra. Chi avrebbe mai potuto pensare che nella pittura occorresse prendere la mira? Ma soprattutto quale bersaglio puntare? E quando l’occhio dell’artista colpisce giusto, che cosa succede? Che cosa rimane dell’oggetto colpito? Le pitture di Picasso, in un certo senso, rispondono a queste domande. Basta osservare, per esempio, i suoi quadri cubisti.
Lucio Fontana Concetto spaziale, New York 14, 1962, alluminio con lacerazioni e graffiti, 196 x 96 cm, Fondazione Marconi Milano
Straordinario pensiero quello per cui nella pittura bisogna sparare cannonate. Negli anni successivi nella pittura accadrà proprio ciò che Picasso aveva preannunciato con una battuta apparentemente frivola. Pensiamo ai tagli di Fontana o alle ustioni di Burri, e a tantissime altre modalità in cui l’atto artistico incide, buca o lacera la superficie della tela. Quasi a testimoniare che l’essenza della realtà è altrove, oltre la tela, in quella visione parziale, deformata e quasi irriconoscibile, che lo squarcio lascia intravedere.
E’ curioso che in altre pagine dei suoi scritti Picasso ritorni sull’argomento, formulandolo in modo differente: “Una volta i quadri procedevano verso il risultato finale attraverso momenti successivi. Ogni giorno portava qualcosa di nuovo con sè. Un quadro era una somma di addizioni. Per me un quadro è una somma di distruzioni. Prima faccio un quadro poi lo distruggo”. Potremmo forse sintetizzare queste considerazioni ipotizzando che l’atto artistico crea distruggendo.
Tuttavia, a proposito di cannonate e di prendere la mira, la battuta più cruciale di Picasso, battuta che meriterebbe un ampio commento, emerge in un conversazione con Antonello Trombadori. La conversazione riguardava il tema pittorico dei paesaggi. “Il paesaggio – afferma Picasso – si deve dipingere con gli occhi e non con i pregiudizi che stanno nella nostra testa. Magari con gli occhi chiusi”.
Giancarlo Ricci
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Burri in una foto di Aurelio Amendola – Alberto Burri, Città di Castello, 1976 – in mostra nel 2012 a Fondazione Marconi di Milano
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Giancarlo RICCI psicanalista
Giancarlo Ricci, psicanalista di formazione freudiana e lacaniana, saggista, si occupa dei temi più attuali del disagio della civiltà. Ha pubblicato alcuni libri su Freud tradotti all’estero.
Uno dei libri:
Giancarlo Ricci, Le città di Freud. Itinerari, emblemi, orizzonti di un viaggiatore – Prefazione di Carlo Sini – Jaca Book, Milano 1995.
(Trad. in portoghese: As cidades de Freud, revisao técnica di Marco Antonio Coutinho Jorge, Jorge Zahar Editor, Rio de Janeiro 2005).
Per saperne di più, al sito: http://www.giancarloricci.net/
Giancarlo Ricci - Studio: via Ozanam, 8 – 20129 Milano, Cell: 339 6057.061, [email protected]
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PICASSO a Milano
Capolavori dal Museo Nazionale Picasso di Parigi
Palazzo Reale di Milano
dal 20 settembre 2012, fino al 6 gennaio 2013
sito ufficiale dedicato alla mostra di Pablo Picasso a Palazzo Reale: http://www.mostrapicasso.it/
Orari mostra Picasso:
lunedì, martedì e mercoledì: 8.30-19.30; giovedì, venerdì, sabato e domenica: 9.30-23.30 - Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura
Biglietti mostra Picasso a Palazzo Reale – on line a ticket.it
€ 9,00 intero
€ 7,50 ridotto
€ 4,50 ridotto speciale
Gruppi
€ 9,00 gruppi di adulti nei giorni sabato, domenica e festivi
€ 7,50 gruppi di adulti nei giorni feriali
€ 4,50 gruppi di studenti delle scolaresche di ogni ordine e grado
Le richieste vanno inviate a:
Ufficio Gruppi Grandi Mostre
Tel. 02-542727
Fax 02-54101046
e-mail: [email protected]
Prevendita Picasso a Milano
€ 2.00 singoli e gruppi
€ 1.00 scuole
Circuiti prevendita Picasso Milano Palazzo Reale
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www.ticketone.it
Visite guidate
Radio cuffia obbligatoria e inclusa nel prezzo
€117,00 visita guidata gruppi
€ 83,00 visita guidata scuole
€ 137,00 visita guidata in inglese/francese
€ 103,00 visita guidata scuole in inglese/francese
Sistema di microfonaggio obbligatorio per gruppi con guida propria:
€ 30,00 gruppi di adulti
€ 15,00 scolaresche
Per informazioni e prenotazioni relativi alla mostra di Picasso a Palazzo Reale di Milano
Ad Artem
02/6597728
Audioguida mostra di PICASSO a Milano – Palazzo Reale individuale
€ 5,00 adulti
€ 4,00 bambini
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Contatti ufficio stampa per la mostra di PICASSO a Palazzo Reale di Milano:
Comune di Milano
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T 02 884 53314
24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE
Giulia Zanichelli
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M +39 335 1852009
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Elisa Lissoni
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T +39 0230223643
Barbara Notaro Dietrich
[email protected]
M +39 348 7946585
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MAE Milano Arte Expo [email protected] ringrazia Giancarlo Ricci per il testo PABLO PICASSO: CANNONATE A OCCHI CHIUSI e Elena Conenna – Ufficio Stampa Comune di Milano – per le immagini delle opere di Pablo Picasso relative alla mostra a Palazzo Reale.
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