Il «Piano di azione per la coesione» stanzia, in questa prima fase, per i bimbi da 0 a 3 anni e per gli anziani, 250 milioni di cui 80 solo per la Sicilia. Investimenti che nella nostra regione potrebbero creare lavoro per oltre 4.000 addetti.
Si è svolto giorni fa, a Catania, il seminario promosso da Confcooperative Sicilia sui servizi alla persona possibili grazie al Pac Sud. Si tratta del «Piano di azione per la coesione» voluto dall’allora ministro alla Coesione sociale Fabrizio Barca per non perdere, rimodulandoli, i fondi comunitari che le Regioni obiettivo convergenza (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania) non erano state capaci di spendere. Un’occasione di enorme importanza, tanto più in questo periodo in cui i servizi sociali sono messi a rischio dalla grave crisi finanziaria che attanaglia i Comuni. Basti pensare che il Pac Sud, in questa prima fase, prevede l’assegnazione di 250 milioni di euro per le 4 regioni, 80 per la sola Sicilia di cui 38,4 milioni per i bambini da zero a 3 anni e 41,6 milioni per gli anziani da 65 anni in su.
E che sia una somma, e un’occasione, importante lo rileva un solo dato: ai bambini da zero a 3 anni delle 4 regioni interessate sono destinati 120 milioni di euro, la stessa somma quest’anno destinata ai piccoli di tutta Italia.
Risorse importanti per concorrere alle quali i Comuni devono presentare, entro il 14 dicembre, progetti credibili basati su una seria analisi della domanda di servizi da parte del territorio.
E qui cominciano i problemi perché il tempo è stretto e dati e statistiche, purtroppo, ce ne sono pochi perché, in passato, la programmazione dei Distretti socio sanitari, istituiti con la legge 328/2000, è stata fatta senza basarsi su studi scientifici. Di qui l’importanza del seminario, voluto anche nell’ottica di proporre e avviare un nuovo metodo di lavoro basato sulla progettazione condivisa e sulla sinergia tra amministrazioni e imprese cooperative che, per mestiere, hanno competenze specifiche, banche dati e una motivazione forte perché per loro i servizi alla persona sono occasione di lavoro. Basti pensare che, secondo i calcoli di Confcooperative, i fondi del Pac Sud potrebbero creare nuova occupazione per oltre 4.000 addetti.
Presentare dei progetti validi è fondamentale anche perché la loro approvazione è condizione indispensabile e propedeutica perché le amministrazioni pubbliche possano partecipare alle successive trances dei fondi del Pac Sud, a partire dalla prossima scadenza del giugno 2014, dopo quella del 14 dicembre 2013. La cosa più importante è che non si tratta di risorse occasionali, ma di fondi cui la Sicilia, insieme alle altre 3 regioni, potrà contare fino al 2020, anche se, di anno in anno, saranno destinate ad altri obiettivi: i disabili, i ragazzini, gli adolescenti…
Non è noto se qualcuno dei nostri amministratori e/o operatori delle cooperative sociali abbiamo assistito ai lavori del seminario. Non sappiamo se il Presidente del Distretto Socio-Sanitario di Sciacca, Leo Ciaccio (PD – Sindaco di Sambuca di Sicilia), abbia messo in atto uno strumento informativo tale da coinvolgere tutti gli attori del settore terziario del nostro territorio. Materiale che dovrebbe inoltre impegnare tutte le forze politiche riunite in rappresentanza dell’Unione dei Comuni Terre Sicane.
Sarebbe davvero un peccato sprecare l’opportunità di accedere ad una parte degli 80 milioni di euro messi in palio dall’UE.
Ne siamo interessati?