Pacco e pacchi

Il pacco me l'ha tirato l'ufficio del Registro Civil, dato che é aperto dalle 10 alle 12, e dalle 17 alle 19...ecco, intanto una cosa, lavorano 4 ore? E poi, chi cavolo chiude un ufficio alle 12 in Spagna. Davvero, spiegateglielo a sti qua, che son gli unici. Perché oggi alle 13 io ero lí, presente, per chiedere un certificato di nascita (si, devo ancora iscrivere Gabi al registro italiano, ossia, per l'Italia non ho ancora un figlio, ma tra consolato e ambasciata qua siam messi male!) e niente, devo tornare....
Vabbé, prendiamola alla spagnola, non piú con filosofia, ma alla spagnola, che significa sbattitene altamente i marroni e se ha da vení verrá. La divina provvidenza é un elemento che viene sott'inteso nella vita di uno spagnolo medio. Ma devo dire che prenderla alla spagnola fa bene, hai meno dolori di fegato, e riesci anche a far le cose, con calma, ai ritmi loro, ma ce la fai. Per dire, 7 anni fa mi sarebbero girate assai per una cosa del genere, oggi invece son solo uscita dal Juzgado, dove c'è l'ufficio del Registro Civil, dove una guardia mi ha maleducatamente fatto presente che chiudeva a mezzogiorno, ed io, alla spagnola, ho risposto "ohh, sti qua voglia di lavorare zero, eee??", e sempre alla spagnola, ossia, con andatura di quella che non gliene frega proprio niente, me ne son tornata in macchina, sotto quel sole da 30ºc che ci asfissia da giorni, ed ho preso la via di Ikea, mentre Gabi, svegliato dopo appena qualche minuto di pennichella, piangeva mezzo disperato. Questo é prenderlo alla spagnola, e funziona.
Ma poi siamo in estate, le strade son trafficate, Ikea é meta di peregrinaggio, e porca miseria, sta roba di prenderla alla spagnola me la son un pó dimenticata. Perché all'Ikea, posto che adoro, non ci devi mai andare da sola, o con il pupo e il passeggino!
Prima di tutto, se vai all'Ikea d'estate ti trovi sia gente che ha bisogno di prodotti Ikea (pochi), che quelli che vengon lí giusto per farsi passare la giornata. E sti qua son quelli che rompono. Ingombranti, si siedono in ogni posto, provano ogni sedia/divano/letto che trovano, chiaccherano in un salotto Ikea come fossero a casa loro, e non si tolgon le scarpe giusto perché hanno i sandali, che sennó...Alcuni son pure incazzosi, e allora mi chiedo, che vieni a fare all'Ikea, ma stattene a casa, se hai le balle girate in sto paradiso di legno, immagina a casa come devi essere inviperito!!!
Non camminano, ma dondolano da una parte all'altra, fermandosi in mezzo ai corridoi, dove io, giovane donna passegginomunita, mi ritrovo a far ginkana tra sti dementi che non san neanche star in piedi.
Bimbi liberi di fare i fatti loro in tutto lo stabilimento, il che significa urla, corse, giochi...ohhh, vabbé che ho un figlio, ma se vedo mio figlio romper le balle cosí alla gente io lo sgrido! Che vah, qui no, e non parlo di spagnoli, perché oggi l'Ikea sembrava un'incontro delle Nazioni Unite (stavolta non parlo della tipa che se li fa tutti), e sentivi come in una babele, lingue e lingue aggrovigliarsi le une alle altre. Quindi c'era un casino internazionale di bimbi rompiballe e genitori rimbambiti in tutto lo stabilimento. Bello...
Volevo far una pausa, sedermi e mangiar qualcosa, ma dopo aver visto la coda ho deciso che era meglio continuare. Gabi aveva pranzato, io no, eran le 14:30, ma meglio il digiuno che avvicinarmi a quella ressa.
Ho trovato gli scatoloni, 4 grandi e 6 piccini...ora, la sottoscritta non ha pensato a come portarli fino alla cassa, giá che si preoccupava solo di trovarli. (per dire, sti scatoloni, naturalmente non montati, son alti quasi come me....) Una volta riuscita nell'intento mi son ritrovata per 5 minuti, giuro, a pensare e provare la maniera migliore di trasportare sti scatoloni con una mano, mentre con l'altra spingevo il passeggino. Certo, pensare che qualcuno impietosito dalla scena potesse avvicinarsi e dire "serve una mano?" é cosa da film di fantascienza!! Perché dopo esser riuscita a trovar la maniera di portarli, e assicuro non in modo comodo e facile, solo un addetto Ikea mi ha visto, da lontano, e indicato qualcosa dicendo "ci son i carrellí, li!". Certo, ho detto, peccato che ho anche un passeggino e tu che non stai facendo niente, potresti avvicinarlmelo, e comunque dai, son vicina alla cassa, vah....
Non é per far la criticona, la polemica, la rompiballe, peró bisogna dirlo, alle giovani donne con passeggino qui non le aiutano manco se le vedono inginocchiarsi per chiedere una mano! Anzi, se possono tutti si piazzano in mezzo al corridoio, velocitá da processione, di solito con cellulare in mano, intenti a scriver un sms a chissá chi, mentre tu lo cerchi di schivare per togliertelo da davanti, ma con grande insuccesso....
Il meglio doveva ancora venire, quando nel parcheggio ho perso altri 10 minuti, con Gabi piangendo disperatamente, vuoi per colpa della stanchezza, vuoi per gli aerei che lo sorvolavano (Ikea é vicinissima all'aereoporto di Malaga), mentre io pensavo e provavo a far star gli scatoloni in macchina, che son utili, comodi, resistenti, ma sti qua di Ikea pensano che tutti siano dotati di macchine enormi con portabagagli familiari, mentre io ho una C2 e il gioco del Tetris ormai non é piú un hobbie, ma un'esigenza...
E dopo la fatica, rientro all'Ikea per cambio pannolino e pausa pipí, almeno quella Gabi me la concede. Ritento l'avvicinamente per abbeveraggio, ma rinuncio, notando un'altra coda lunga e scoordinata che mi aspetta. Fortuna che in macchina mi aspetta una bottiglietta d'acqua ormai tiepida...mal che vada, se ce ne fosse bisogno, giuro che potrei anche bermi il biberon di Gabi, ma per stavolta m'accontento dell'acquetta.
Ci rimettiamo in viaggio, con molto anticipo secondo la mia tabella di marcia, catapultati nella coda infinita dell'autostrada malagueña, sotto un sole cocente, l'aria condizionata della macchina accesa (io che non l'accendo mai!) e Gabi con sguardo depresso che m'implorava un "mai piú una giornata cosí, mami". E ci puoi giurare, piccino! Al Registro Civil ci andiamo di pomeriggio, magari domani lavorano, o no.....