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Pace a Oriente

Creato il 03 novembre 2015 da Simone D'Angelo @SimonDangel
Pace a Oriente

Giappone, Corea del Sud e Cina normalizzano i loro rapporti diplomatici

I leader di Giappone, Corea del Sud e Cina mettono da parte le antiche ostilità e normalizzano le loro relazioni. Il primo ministro nipponico Shinzō Abe, la presidente sudcoreana Park Geun-hye e il premier cinese Li Keqiang hanno firmato un documento che sancisce la pace nella regione e promuove il libero scambio tra le loro nazioni. Il summit ha un’importanza storica perché avvia una nuova fase nelle relazioni dei tre Paesi asiatici, relazioni che hanno avuto momenti di forte tensione anche nell’ultimo periodo. D’ora in poi gli incontri trilaterali riprenderanno con regolarità allo scopo di perfezionare i protocolli d’intesa ratificati.

«Condividiamo l’idea che la cooperazione trilaterale è completamente ristabilita dopo questo vertice», si legge nel testo della dichiarazione conclusiva. Geun-hye ha evidenziato la volontà delle tre parti di ampliare la cooperazione economica «per aumentare di nuovo la crescita». Mai come ora Tokyo, Seul e Pechino hanno bisogno di sostenersi a vicenda: il Giappone è sul punto di rimanere impantanato in un’ennesima recessione tecnica, la Corea del Sud soffre molto la concorrenza dei Paesi vicini e la Cina cresce a tassi più bassi rispetto a quelli dell’ultimo quarto di secolo.

Così il documento ha stabilito che è necessario arrivare in tempi brevi ad un accordo di libero scambio. Seul e Pechino hanno già firmato pochi mesi fa un’intesa che va in questa direzione mentre il Giappone ha appena aderito al Partenariato Transpacifico, accordo che non include la Cina, e, per ora, la Corea. Tutte queste mosse dovrebbero essere finalizzate alla crescita delle rispettive economie nazionali.

È la prima volta dal 2012 che i capi di governo dei tre Paesi si incontrano. Da allora le relazioni diplomatiche si erano progressivamente deteriorate a causa della crescente tensione per le controversie territoriali e le ferite ancora aperte della Seconda Guerra Mondiale. La Repubblica Popolare e il Giappone si disputano la sovranità delle Isole Senkaku nel Mar Cinese Orientale. Il Sol Levante rivendica anche le Rocce di Liancourt, l’arcipelago di Takeshima, sotto la giurisdizione della Corea del Sud dal 1952.

Abe ha fortemente cavalcato il nazionalismo per avere la meglio nelle questioni di politica interna, il che ha rimesso in discussione i crimini commessi dal Giappone nel periodo coloniale. Fatti come il massacro di Nanjing in Cina e l’uso di donne coreane come schiave del sesso da parte dell’esercito nipponico difficilmente possono essere messi tra parentesi da Pechino e Seul. Tuttavia il documento firmato domenica ha trattato con discrezione i problemi: ivi viene semplicemente sottolineato che per fruttuose relazioni future è necessario «affrontare il passato».

Infine nel testo è presente anche un chiaro monito alla Corea del Nord. Il messaggio per il dittatore Kim Jong-un è chiaro: «Ci opponiamo a qualsiasi azione che possa causare tensioni nella penisola coreana o violare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite». «Il nostro interesse è la stabilità della penisola e di mantenere il nostro obiettivo di denuclearizzazione della Corea del Nord», ha aggiunto la presidente Geun-hye, riprendendo la proposta già lanciata a settembre presso l’Assemblea Generale dell’Onu di intavolare una trattativa sul nucleare con Pyongyang sul modello Iran.

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