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Pacific Rim – Guillermo del Toro

Creato il 17 aprile 2014 da Maxscorda @MaxScorda

17 aprile 2014 2 commenti

Pacific Rim
Era il 1978 quando in Italia si vide per la prima volta un robot giapponese, il celeberrimo Goldrake.
Oggi e’ difficile da credere ma a quel tempo gli unici cartoni animati televisivi che passavano erano Looney Tunes assortiti, Popeye in bianco e nero, roba strana dall’est e per un bambino di dieci anni oltretutto appassionato di fantascienza, Actarus e soci furono un bellissimo trauma.
Ricordo come fosse ieri, che dopo il primo episodio non sapevo cosa pensare, piccolo ma importante sconvolgimento di prospettiva e conoscenze.
Da quel giorno e per molti anni a venire, gli anime robotici furono la mia grande passione che ancora oggi riserva piu’ di qualche accelerata di battito.
Ebbene "Pacific Rim" e’ una specie di sogno realizzato, il live action definitivo che porta sul grande schermo gli amati personaggi televisivi unendoli alla passione per i kaiju, Godzilla e soci per capirci, antecedenti agli anime e che ancor prima di questi, rendevano felici le mie passioni bambine.
In realta’ vi fu un precedente, l’ingiustamente bistrattato "Robot Jox" di Stuart Gordon datato 1989 anch’esso con robot giganti per protagonisti anche se la trama in realta’ s’ispira piu’ a BattleTech e alla costola MechWarrior.
Storia semplice si diceva, proprio come i cartoni televisivi, con questa misteriosa falda marina dalla quale fuoriescono mostri giganteschi contrastati da immensi mecha pilotati da due o piu’ umani sintonizzati tra loro neurologicamente. A lungo il botta e risposta funziono’ finche’ una nuova generazioni di mostri per poco non anniento’ le difese umane e col peggio ancora da venire. Fino al giorno del riscatto.
Non che del Toro sia estraneo al fantastico e alla fantascienza, tantomeno al fumetto e immagino ai manga ma non so perche’ vederlo al comando di questo progetto mi ha sorpreso. Ottima regia, mi e’ piaciuto molto e di certo e’ il suo film migliore. "Pacific Rim" raccoglie un intero immaginario che comprende mecha vecchio stampo stile Nagai, la nuova generazione degli Evangelion, godzilloni, board games/RPG/card games/videogiochi a livello di difficolta’ crescente e un’infinita citazione di genere. Poco importa a questo punto che non tutto nella trama abbia un senso e che la logica sia talvolta un optional ma voglio sforzarmi di pensare che sia a sua volta un omaggio agli episodi televisivi che non brillavano certo per lettere e coerenza.
Insomma, grande spettacolo per bambini cresciuti, forse i soli capaci di uscire dagli effetti speciali ed illuminarsi di stupore oramai lontano.

Scheda IMDB


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