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Padania Acque, Lanfranchi contro le critiche: “In democrazia si fa così”

Creato il 12 dicembre 2015 da Cremonademocratica @paolozignani
Padania Acque, Lanfranchi contro le critiche: “In democrazia si fa così”

Per la prima volta i sindaci che non erano d'accordo con la maggioranza, risultata dall'accordo politico fra Pd e Forza Italia, hanno manifestato il proprio dissenso, ieri all'interno dell'asssemblea dei Comuni soci di Padania Acque, la società del servizio idrico integrato della provincia di Cremona. Si è presentata una sola lista, che ha ottenuto il sostegno di 62 Comuni, con 4 voti contrari e 26 astenuti, oltre a diverse assenze. Si è espresso positivamente il 68% del capitale: "In democrazia si fa così" ha commentato l'amministratore delegato Lanfranchi, sottolineando che ha vinto regolarmente la maggioranza. I voti dei Comuni hanno un peso, secondo la partecipazione azionaria. Il nuovo consiglio d'amministrazione ha come presidente Carlo Bodini di Forza Italia, con amministratore delegato Alessandro Lanfranchi e consiglieri Lucia Baroni, Flavio Rastelli e Francesca Pontiggia. La candidatura di Mino Jotta, berlusconiano, è stata ritirata, ma la lista unica è stata presentata ai sindaci soltanto un'ora prima della riunione. Il segretario provinciale del Pd Matteo Piloni stamattina ha auspicato di recuperare la partecipazione dei sindaci, ma il dissenso, che è affiorato trasversalmente da tutti i partiti, ha invece il desiderio di organizzarsi e consolidarsi, per guardare a un'alternativa che valorizzi i Comuni. La lista Pd-Forza Italia, sostenuta anche dal sindaco di Cremona Galimberti, per i critici, come Maria Grazia Bonfante di Vescovato, non è stata accompagnata da un programma, dato che il documento degli indirizzi di mandato è stato espresso dall'assemblea dei sindaci tempo fa, e ha un carattere molto generico. La contrarietà di decine di Comuni riguarda i lavori da fare, all'interno del Piano d'ambito, e gli obiettivi della tariffa, oltre alla rappresentatività del territorio. E' un punto controverso, perché per l'ad invece il programma c'è ed è quello delle linee di mandato e di indirizzo dell'assemblea. Per non pochi sindaci invece il Piano d'ambito va rivisto perché costruito sommando i desiderata dei sindaci negli anni. Così sono in programma depuratori ovunque, anche nelle frazioni che ne sono prive, quando mediante il collettamento si può creare il servizio dov'è assente risparmiando.

Lanfranchi, già sindaco di Ostiano per il centrosinistra, si dichiara orgoglioso del proprio passato ma oggi è un'altra storia: parla infatti come un tecnico. O ggi ha spiegato che in provincia occorre investire di più: in Europa la media è di 80 euro investiti per abitanti, con tariffe anche doppie. Cremona ha un programma da 12-15 euro per abitante, metà della media italiana, sui 30 euro. E' possibile quindi che Padania Acque avvii un piano di lavori più intenso, che sarà ripagato dalla tariffa, la quale potrà quindi aumentare del 10 per cento. Ogni anno, le bollette versano 40 milioni in via del Macello. Con 4 milioni in più si potranno accendere mutui e aprire cantieri, per migliorare la qualità dell'acqua e fare la manutenzione straordinarie delle fognature comunali, in tanti casi molto vecchie. Il gruppo dei critici però, come Alberto Sisti di Castelvisconti, carico di deleghe dei Comuni del Soresinese, ha notato che ogni decisione è presa dai partiti e si è astenuto. Nel documento di indirizzo non si parla ad esempio di riduzione del consumo d'acqua, né di categorie da proteggere con tariffe ad hoc, come le famiglie numerose. Ci potrà essere battaglia anche sui prossimi argomenti: la scelta delle opere da fare, in quali Comuni, e del direttore generale.


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