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Padova ; Immobili commerciali «Tanti gli affitti ridotti»

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

PADOVA Succede sempre più spesso, soprattutto per gli immobili ad uso commerciale. Negozianti in difficoltà che chiedono una riduzione del canone. «Nella maggior parte dei casi, i proprietari accettano, perché il rischio è quello che il locale rimanga vuoto». Lo afferma Massimiliano Zaramella, presidente provinciale Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) di Padova. «È una scelta intelligente, sempre più frequente nel settore commerciale, dove le riduzioni su aggirano tra il 10 e il 15 %». «I proprietari», conferma il presidente Fimaa (Federazione italiana mediatori agenti d’affari) Ascom Padova, Guerino Polito, «stanno cominciando a capire che i prezzi di alcuni anni fa non torneranno più e che questa crisi ha riportato il mercato alla normalità. La vera anomalia è stata l’ascesa che ha fatto lievitare i prezzi dal 1997 al 2006».Padova ; Immobili commerciali «Tanti gli affitti ridotti»
Meno diffuso invece, il ricorso alla riduzione del canone per gli immobili destinati ad uso abitativo, dove si sta affermando un altro sistema di vendita, soprattutto da parte dei costruttori. Si tratta del «rent to buy», letteralmente affitto per l’acquisto. In pratica, chi vuole comprare casa, paga per i primi due o tre anni una somma di solito di poco superiore a un normale canone d’affitto e che verrà considerata al termine della locazione quale acconto sul prezzo di vendita. Questo sistema blocca il valore dell’immobile e consente a chi acquista di accedere poi ad un mutuo più basso.
Altro tema scottante, quello dei mutui. Soprattutto dopo l’indicazione fornita nei giorni scorsi ai banchieri da parte del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco per una svalutazione degli immobili a garanzia dei prestiti anche dei 50 %. Una decisione che non influirà sul mercato padovano, secondo Zaramella, «perché le banche», dice, «avevano già adottato questo criterio». Il prestito dovrebbe infatti ammontare all’80% del valore dell’immobile, con una rata non superiore al 30 o 35 % del reddito mensile dell’acquirente. «In realtà questi criteri erano saltati e ora le banche si ritrovano una quantità di immobili che non riescono a vendere. E le aste vanno deserte».
Secondo Polito, un ridimensionamento dei prezzi ci sarà, ma per permettere al mercato di tornare ad attestarsi su valori reali. «Tra Padova e provincia», osserva, «ci sono 8000 unità immobiliari invendute». TRATTO DA MATTINODI PADOVA.IT Aprile 2013


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