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Padova, la città dei “TRE SENZA”

Creato il 30 settembre 2013 da Surfingplanet @surfingplanet

Abbi­amo scritto moltissimo su moltissime città e luoghi in giro per il mondo, adesso cre­di­amo sia arrivato il momento di scri­vere qualche cosa sulle nos­tre città.

Io, Rachele, oggi vi voglio rac­con­tare una cosa su Padova, la mia città e va bene mi avete già sgam­mata.… è vero non sono pro­prio di Padova città ma insomma Padova la con­sidero la mia città. Noi Padovani la chi­ami­amo la città dei “TRE SENZA” ad evi­den­ziare i tre sim­boli carat­ter­is­tici di Padova.

IL CAFFÈ SENZA PORTE

Si riferisce al caffè Pedroc­chi, il caffè più antico di Padova nato nei primi anni dell’800 per opera di Anto­nio Pedroc­chi che fece ampli­are il caffè che aveva ered­i­tato dal padre dall’architetto Jap­pelli. Il nuovo caffè Pedroc­chi doveva essere il “più bello della terra”. Viene definito senza porte per due ragioni, la prima è che era davvero senza porte e senza vetrate quindi dalla strada si poteva vedere den­tro il Caffè e vicev­ersa, la sec­onda è per­ché fino al 1916 era aperto giorno e notte. Nonos­tante sia sem­pre stato un bar lus­su­oso i prezzi non erano cari e si poteva perfino sedersi a leg­gere libri e gior­nali messi a dis­po­sizione dal pro­pri­etario senza nem­meno dover con­sumare qualche cosa. Alle donne veni­vano offerti dei fiori ed in caso di piog­gia veniva perfino prestato ai cli­enti un ombrello. Questo si che è curare la clientela!!!

Il caffè Pedrocchi

Oggi i prezzi con­tin­u­ano a rien­trare nella norma. Se passi per Padova ti con­siglio di andare a provare il caffè Pedroc­chi con crema di menta e cacao.

IL PRATO SENZA ERBA

Il prato della valle o come lo chi­ami­amo noi locali sem­plice­mente il Prato è la sec­onda piazza più grande d’Europa dopo la piazza rossa di Mosca.

E’ una piazza nella quale i Padovani amano trascor­rere il tempo nel peri­odo estivo, leggendo libri seduti nel prato, chi­ac­chierando con gli amici, cor­rendo o pat­ti­nando. Questa piazza ospita moltissimi eventi della città quali le feste di fer­ragosto e di fine anno.

Il Prato della Valle

Di erba un po’ ce n’è, ma un prato vero e pro­prio non è. La piazza di forma ellit­tica ha un isolotto al cen­tro. Quat­tro ponti col­legano l’isola alla terra, da qui partono quat­tro strade che si incon­trano al cen­tro della piazza dove c’è una fontana. Tutto attorno scorre un canale ornato da statue mon­u­men­tali di per­son­aggi illus­tri del pas­sato come lo scrit­tore Francesco Petrarca. Un luogo molto roman­tico in cui trascor­rere un po’ di tempo ad osser­vare la città e la bel­lis­sima basil­ica di Santa Giustina.

Basilica di Santa Giustina

Vi rac­conto un aned­doto che dimostra il fatto che i padovani nel loro incon­scio non inten­dono il Prato della Valle come piazza. Quando Gábor mi chiese di por­tarlo nella piazza che gli piace tanto, abbi­amo girato tutte le piazze (e a Padova ce ne sono…) prima di ren­dermi conto che Gábor inten­deva in realtà il PRATO!!!

IL SANTO SENZA NOME

Il patrono della città di Padova è Sant’Antonio: Sant’Antonio da Padova. Per i Padovani però è solo il Santo. Nes­suno dice andi­amo a Sant’Antonio da Padova, tutti dicono andi­amo al Santo da qui il detto il Santo senza nome. Il Santo è una basil­ica impo­nente con una fusione di ele­menti romanici e gotici che la ren­dono unica. All’interno della basil­ica si trovano, oltre alle splen­dide opere di Giotto e Man­tegna, i resti del Santo; la sua veste, la lin­gua, i denti, la mandi­bola ecc.. cose che fanno un po’ impres­sione a tutte le per­sone che porto a vis­itare la basil­ica ma che io ven­ero e guardo sem­pre volen­tieri fin da quando ero bambina.

Basilica di Sant'Antonio di Padova

Con grande sod­dis­fazione durante il nos­tro giro attorno al mondo ho scop­erto che Sant’Antonio è ven­er­ato in tutto il mondo, non c’è stata una sola chiesa in cui siamo entrati dove non ci fosse una statua sep­pur pic­cola di Sant’Antonio.

Molte altre cose ti aspet­tano a Padova, vieni a trovarci!!!!


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