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Padri contro “dad on duty”

Da Babbonline @babbonline
Padri contro “dad on duty”Da quando è nata mia figlia ho incontrato da parte degli uomini diversi atteggiamenti nei confronti dei padri che vogliono essere presenti nella vita dei loro figli (il mio "DAD ON DUTY").
Quelli “CONTRO” li ho raggruppati in tre tipologie
  1. Il padre delle generazioni precedenti, riassumibile nella frase “Se potessi scegliere tu, non lo faresti”. Di solito i padri delle generazioni passate ti guardano strano, pensando che ci sia qualcosa sotto perché, secondo loro, se un uomo potesse scegliere, non si occuperebbe dei figli quando sono piccoli. C’è una specie di età minima oltre la quale si palesa il papà, una sorta di maggiore età dell’affetto paterno. Ovviamente quando pannolini e pappe sono ormai un ricordo. Considerano i nuovi padri un po’ "naif" e, comunque, sono convinti che sia un’espressa volontà della compagna che in qualche modo li “obbliga” a occuparsi di certe cose. 
  2. Il padre delle nuove generazioni ma preoccupato, riassumibile nella frase “Non toccherà mica anche a me?”. Ci sono padri, o futuri tali, che sono seriamente preoccupati di questa nuova tendenza e che vedono i nuovi papà come una vera e propria minaccia. Temono che, vedendoli, anche le loro compagne avranno certe pretese di comportamento, mettendo a serio rischio il loro tempo libero e i loro impegni. In fondo una netta separazione dei ruoli fa loro comodo: è la donna che si occupa dei figli.    
  3. Il padre delle nuove generazioni ma insicuro, riassumibile nella frase “Non sarò mai capace”. Poi ci sono i “timorosi”, quelli che pensano veramente che non saranno mai capaci di essere all’altezza delle cure di una madre. Che “maneggiano” il bambino come se fosse di cristallo e preferiscono delegare. In realtà non sono proprio “contro”, ma questo ruolo li mette in grossa difficoltà. Pensano che si tratti di un “compito da donne”.   
Poi ci sono anche le madri "contro". Ma questo sarà un altro post…

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