L’erpice s’inerpica sul suolo sassoso della mia anima.Amena visione di foreste tropicali ispirate da radure roride di rose mai notate da naturalisti troppo intenti a studiare Darwiniane creature, e poco attenti ai moti insensibili delle serpi d’anima.
Scivolano. Amen.Su corsi d’acqua insolita.
L’erpice incespica sulle mie frane nodose e piene di sassi. Radici di mangrovie.
Mentre dentro, un deserto dipinge hammada troppo caldi per sopravviverci; ma nel deserto freddo del mio cuore tu trovi rovi in cui fermarti e perderti e ristorarti.
L’oasi ha esaurito le richieste, e ora può rimettersi in cammino.
L’erpice s’inerpica sui miei capelli, taglia doppie punte e doppi sensi di amaro liquore, ubertoso disamore; e mi lascia libera come un elefante alla catena vicino a un pozzo prosciugato.
Eppure sei benefattore.
Ed io consolatrice senza consolazione.