Giovanni Di Rosa è il poeta della “Paesia”, la poesia che nasce dall’amore e dalla nostalgia per il proprio paese di origine. Questo bellissimo neologismo, da lui coniato, è la sintesi perfetta della sua esigenza espressiva. Contiene tutta l’ironia, la passione, l’intelligenza e la sensibilità con le quali Giovanni ha saputo cantare la nostra Sant’Agata.
Pur da molto lontano, Giovanni ha sempre mantenuto un contatto emotivo con il luogo dov’era nato e che purtroppo aveva dovuto lasciare. Tutti i suoi componimenti, anche quelli apparentemente dedicati ad “altro”, si intuiscono ispirati alla Sant’Agata dei ricordi.
Il suo realismo sa essere struggente e potentemente evocativo; la sua ironia ci mostra, rovesciati come in uno specchio, pregi e difetti della nostra comunità, invitandoci a riflettere ma anche a ridere di noi stessi. La carica morale che sprigiona dalle sue liriche colpisce e istruisce con discrezione.
Giovanni è probabilmente il solo che, attraverso la poesia, ha saputo raccontare in modo così articolato della nostra identità… Della gioia, del dolore, del senso dell’amicizia e della festa; dei ricordi e della lontananza; del lavoro, della ricchezza e della povertà; ma anche degli oggetti, degli animali e del paesaggio, e persino dei colori, dei suoni e dei profumi che appartengono alla storia e all’essere di ciascun santagatese.
Conoscendo i sentimenti di Giovanni verso Sant’Agata, ho immaginato che il titolo, Minnifallarma, scelto per questa raccolta, non gli sarebbe dispiaciuto.
Antonio Briguori – Associazione Culturale Santagataviva