di Giuliano Mannini - Cloud e gaming: ossimoro o futuro possibile?
Il concetto, di per sé, è semplice: utilizzare un potente server online per giocare a tutti i titoli più recenti, anche ai più esigenti in termini di risorse, bypassando i limiti legati alla propria dotazione hardware. Una sorta di streaming in chiave ludica non più complesso o costoso di un comune pay-per-view video. Il suo nome è GeForce Grid, l’ambiziosa e super tecnologica piattaforma sviluppata da nVidia espressamente per il gaming in Cloud.
Alla base di tutto, ovviamente, c’è la teoria fondante della Nuvola: tutto deve essere sempre disponibile, dai dati ai software, a prescindere dal dispositivo utilizzato. Anche in questo caso, quindi, ok agli smartphone, ai touchpad, ai portatili (Windows o Mac, poco importa) e persino ai TV di ultima generazione. Device a parte, l’unico requisito essenziale per accedere ai servizi gaming-as-a-service di nVidia resta una buona connessione Internet.
Quando l’”istante” è tutto
Quanto alla latenza – ovvero al tempo che intercorre tra l’interazione “umana” e la risposta sul monitor – anche da questo punto di vista giungono ottime notizie: siamo sui 10 millesimi di secondo, un tempo più che rassicurante persino per maniaci del videogaming più ossessivi (quelli che utilizzano solo mouse cablati, per intenderci). Insomma, rispetto alle precedenti, pionieristiche piattaforme Cloud, nVidia assicura che “i giocatori avranno la sensazione di utilizzare un super computer che si trova nella loro stessa stanza” e non lontano migliaia chilometri. E questo, archiviata l’annosa questione dei “requisiti hardware e software”, resta l’unico elemento cruciale per un’esperienza di gioco davvero immersiva e coinvolgente.
Il Cloud come business
Tornando al concetto di Cloud in senso più ampio, la notizia ha una portata straordinaria, epocale, proprio perché diffusa da un brand che produce schede video e GPU fin dalla notte dei tempi. E un po’ come se Fiat ci invitasse a non acquistare più auto, ma a prendere l’autobus.
In realtà, il colosso californiano due conti deve esserseli fatti e, tra un’occhiata al bacino d’utenza potenziale e uno al gigantesco mare di smartphone e touchpad diffusi sul pianeta, dev’essersi convinta che produrre e gestire “autobus” possa rivelarsi a lungo termine un business assai più interessante e remunerativo.
Il Cloud come evoluzione
Oppure, nVidia deve aver realizzato che, nell’imminente futuro, la scelta sia già stata presa e che l’alternativa al Cloud sia semplicemente l’estinzione per darwiniana selezione naturale. Come dire: “chi non si adatta scompare”. E così, ecco che il suggerimento sotteso, racchiuso nella tecnologia GeForce Grid, finisce per risuonare inquietante, ma esaltante nello stesso tempo: “miei cari smanettoni e nerd, il tempo dell’upgrade è finito, ora c’è il Cloud e al vostro hardware ci pensiamo noi, da quassù”. Considerato che l’invito arriva direttamente dall’alto della “nuvola”, c’è solo da obbedire umilmente, in religiosa accettazione.
Fonte: PAFALnews – N. 00 di Giugno 2012, Pag. 8
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