Oggi ci si domanda se la professione del giornalista avrà ancora lunga vita oppure scomparirà come tanti altri degni mestieri del passato, lavori indispensabili che nessuno avrebbe mai pensato di ritrovare nel baule dei vecchi ricordi. Negli anni dieci del duemila la gente viene quotidianamente bombardata da informazioni di qualunque tipo e, fortunatamente, riesce facile trovare ciò che si cerca grazie al grande calderone virale: internet. E pensare che fino a pochi decenni addietro non si poteva fare a meno del caro e vecchio giornale cartaceo per venire a conoscenza di ogni avvenimento accaduto nel globo; chi non si è ritrovato almeno una volta nella vita a leggere un quotidiano la mattina appena prima di andare a scuola, all’università o al lavoro? Un gesto semplice e ordinario che presto è divenuto un’immagine stereotipata, un luogo comune che oggigiorno, a distanza di pochi lustri, sa tanto di desueto, quasi d’altri tempi. Perché la velocità con la quale cambiano le cose è vertiginosamente rapida ed i “poveri” cittadini del mondo devono di conseguenza adattarsi alle novità che cambiano il modo di rapportarsi con la quotidianità, le abitudini e persino i lavori, molti di questi ultimi trovano modo di scomparire uscendo dalla porta secondaria. Così anche i critici, di qualunque tipo, trovano ostacoli e difficoltà nel professare la propria passione, nel piacere di dare informazioni ai potenziali utenti. Si pensi ad esempio a quelli musicali. La figura del giornalista musicale contemporaneo non ha quasi motivo d’essere, con grande rammarico di tanti, ed anche di colui che in questo momento sta battendo al pc queste parole che sanno tanto di disincanto. I giovani, ed anche i meno giovani, non aspettano più con ansia la recensione di un critico prima di comprare l’album della band x o y, in pochi secondi si riesce a fruire dell’intera discografia di un gruppo, conoscendone anche la vita privata dei componenti di quest’ultimo.
In questa sede si prende in esame proprio un testo Paganesimi Elettrici – Cinque racconti in Musica del Multiforme Pagano di The Evil Monkey (e-book scaricabile gratuitamente), che tratta dell’argomento sopra citato, cercando con degli strumenti infallibili, ovvero fantasia e creatività, di ovviare al problema, bypassarlo, scavalcarlo. Si crea la legge e si trova immediatamente l’escamotage, la soluzione. Il suddetto testo ci racconta di come si può scrivere una recensione rendendola non più ovvia e poco appetitosa, ma al contrario ricercata ed accattivante; basta un po’ di originalità per riuscire a raccontare le gesta di un gruppo heavy metal e della loro ultima fatica discografica senza con questo rischiare di risultare monotoni. Ed è così che in Paganesimi Elettrici si raccontano live di gruppi come i Black Widow e gli Eloy o si spiegano significati di alcune canzoni degli High Tide con degli espedienti regalatici dalla letteratura, esattamente dai romanzi. Basta scrivere di una band catapultandola avanti o indietro nel tempo, facendole rivivere ad esempio la vita della Venezia decadente del XVII secolo, oppure immaginarla suonare alla corte di un aristocratico inglese del 700, senza con questo storpiare le informazioni che li riguardano, ma facendo di un tour un vero e proprio romanzo alla Salgari. Il testo di The Evil Monkey offre al lettore un lirismo e delle atmosfere quasi sognanti, si passa dall’esotismo di Astaroth al funerale del cavallo, capitolo ambientato nell’India del colonialismo inglese, a Il naufragio di Atlantide all’interno del quale si raccontano le gesta musicali del gruppo mitteleuropeo Eloy in una Venezia decadente del 1600 dalle atmosfere affascinanti e malinconiche.
Il capitolo Wim Wenders e il fauno si situa invece nel contesto storico della Germania nazista, dove i membri della band Amon Düül (unione tra il nome di un’antica divinità egizia Ammone ed il termine anatolico “Düül”, che significa luna), sono costretti a nascondersi in una vecchia masseria bavarese per sfuggire alle rappresaglie delle SS. Quindi, completa mancanza di sincronia spazio-temporale poiché ci si trova da un capitolo all’altro in contesti storici e spaziali diametralmente opposti. L’unica costante che al tempo stesso è anche il fil rouge del testo è la figura del Principe Viaggiatore, presente in tutti i capitoli dell’e-book e attraverso il quale si riesce a conoscere – perché egli stesso conosce di persona – i diversi gruppi musicali che si susseguono con lo scorrere naturale degli eventi. Insomma, il Principe Viaggiatore è lo spettatore attivo delle vicende, l’appassionato di musica che ha la fortuna di conoscere personalmente gli artisti, aiutandoli nei tortuosi spostamenti che ogni buon tour prevede. Paganesimi Elettrici è l’antitesi del vecchio modo di scrivere e descrivere la musica, e allo stesso tempo è un buon vademecum, una guida e un manuale dal quale prendere ispirazione, così da sviluppare la fantasia e la creatività nella scrittura. Originalità ed esaustività in un solo testo.