Pagelle f1 2013: a shangai alonso super

Da Postpopuli @PostPopuli

di Francesco Gori

Una vittoria netta, che ha sbaragliato la concorrenza, quella di Fernando Alonso a Shangai. Che si prende la rivincita dopo l’errore in Malesia e il mancato pit-stop che lo portò ad un ritiro prematuro. In Cina, gli avversari dello spagnolo non sono riusciti a contrastare, se non per qualche giro in partenza, un dominio Ferrari che apre adesso uno squarcio di rosa in ottica mondiale.

LE PAGELLE:

FERNANDO ALONSO: 9

La “gara perfetta”. Ottima partenza, sorpassi senza la minima indecisione, giri veloci costanti che annichiliscono chi cerca di contrastarlo. Ovvero, nessuno. Se in passato Fernando ci ha abituati a rimonte impossibili e vittorie strappa-applausi, in terra cinese è tutto fin troppo facile. Ma per i tifosi ferraristi va bene così. Dopo le critiche ricevute in Malesia, Alonso risponde nel miglior modo: dominando in pista. RIVINCITA

KIMI RAIKKONEN: 8

Secondo in griglia, secondo all’arrivo, dopo consueta performance grintosa. Lotus e Kimi sono ossi duri e, se Alonso è risulato imprendibile, le sue ruote sono arrivate comunque davanti a mastini quali Hamilton e Vettel. La sua tenuta sulla distanza, condita ad esperienza e gas da campione del mondo ne fanno una certezza. GARANZIA

LEWIS HAMILTON: 8

Vale quanto Kimi, se non di più, visto che la sua Mercedes in gara è una bulimica di gomme. Il consumo degli pneumatici è un problema per Ross Brawn & c., che Lewis compensa col suo talento straordinario. Mastino in partenza, cala a metà gara, si riprende nel finale insediando Raikkonen. Come detto in fase di pronostico, occhio al duo di vecchie volpi. CLASSE

SEBASTIAN VETTEL: 6.5

Sufficienza piena per Vettel e la sua arroganza su pista, confermata anche “fuori” dalle dichiarazioni in settimana sul rivale interno Webber. Con una monoposto meno performante del solito, tenta la tattica delle due soste, salvo accorgersi poi che è impossibile, se non per mostri di strategia e condotta come Button. E allora fa il massimo, ottenendo punti preziosi in ottica campionato e rimontando furiosamente nel finale, insidiando col suo ritorno il podio di Hamilton. INDOMABILE

JENSON BUTTON: 7

Zitto, zitto, lemme lemme, Jenson fa della strategia silenziosa la sua forza. La McLaren è lontana parente della macchina di qualche mese fa, e lui ottiene il massimo. Basta vedere il “fenomeno” Perez, compagno relegato all’undicesimo posto, a più di un minuto dal leader. La consueta tattica intelligente ne premia la costanza. TATTICA IMBATTIBILE

FELIPE MASSA: 5

Ennesima gara, solito Massa. Eppure in partenza e per i primi giri sembra tenere la scia di Alonso. Poi sulla distanza, tra soste e dormite, si perde nel consueto limbo da sesto posto finale. SONNO PROFONDO

MARK WEBBER: 4

La rimonta dal fondo dello schieramento, per la penalità inflittagli causa mancanza di benzina in prova, è subito imperiosa. Salvo poi essere rovinata da un sorpasso azzardato ai danni di Vergne. Al pit-stop, i meccanici ne aiutano la figuraccia, avvitando male il dado di uno pneumatico che cede e poco dopo se ne va a giro per la pista, sfiorando monoposto, tra le quali quella di Alonso. Ciliegina sulla torta di una due giorni da dimenticare la penalità di tre posti da consumare la prossima settimana in Bahrain. Il buon Mark sta ancora pagando la Malesia e lo scotto subìto da Vettel, evidentemente. CONFUSIONE

DANIEL RICCIARDO: 7

Week-end più che positivo. Con la sua Toro Rosso, conclude settimo, a soli due secondi dalla Ferrari di Massa, dopo gara intensa. Possiamo chiedergli di più? TORO

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