Vi avevo annunciato l'arrivo di una nuova rubrica ed eccomi qua a mantenere la promessa.Pagina 99 ha lo scopo di aiutarvi a capire se un libro fa per voi oppure no. Per saperne di più cliccate il link sotto il banner della rubrica, ma in sintesi la pagina 99 si trova in un punto strategico: permette di comprendere l'andamento della storia senza spoilerare e questo ci mette nella posizione di scoprire se il libro può piacerci oppure no.Iniziamo allora!
La ragazza della torre di Cecilia Dart - Thornton
I rami si agitavano e oscillavano come cavalli irrequieti, le foglie danzavano come alghe smosse da una corrente mutevole, fatta di vortici e di mulinelli, fredda e setosa, pervasa di vita e di movimento. Sullo sfondo degli spettrali sospiri del vento, si avvertiva un fievole tintinnare di vetro, mentre i campanellini applicati alle briglie mandavano bagliori argentei, risuonando di una nota diversa, più pura e intensa.
La frusta del conducente crepitò, percorsa su tutta la sua lunghezza da stelle azzurre, i cavalli da tiro si misero in moto, generando scintille rosse coi loro zoccoli, e il convoglio si avviò attraverso la tempesta magica, simile ad un gruppo di nuotatori che procedesse sott'acqua. A mano a mano che la voce del vento si mutò in un gemito, gli strani fuochi aumentarono di intensità e cominciarono ad apparirne altri, più fievoli.
Il giovane avrebbe voluto balzare in piedi e allontanarsi sulle ali del vento, sottraendosi a offese e percosse, ma fu costretto a scappare insieme con gli altri, che, sempre stringendo il cappuccio, correvano, tenendo lo sguardo basso. Nessuno si guardava intorno, ma lui lo fece, e, più o meno a metà della Via del Gufo, vide una scena tremolante e semitrasparente, fatta di luce: due uomini, privi di cappuccio e vestiti in modo strano, intenti a duellare con la spada. Le armi cozzavano senza emettere suono e, nel mezzo della scena, c'era un albero, di cui tuttavia gli uomini sembravano ignari. Lo attraversavano come se non ci fosse stato...o forse era il tronco ad attraversare loro.
I due si scambiavano parate e affondi, immersi nel loro gioco silenzioso. Uno di essi incespicò, ferito ad un braccio, e cadde all'indietro, la bocca aperta in un grido silenzioso. Ma subito dopo, in un istante - il tempo di battere le palpebre - la scena mutò: l'uomo era di nuovo in piedi, integro, e i due stavano duellando come prima, accennando a svanire quando il vento calava d'intensità e acquistando maggiore nitidezza se esso ritrovava nuova forza. Era dunque quella l'immagine marginale, residuo dell'energia fisica liberata, che gli abitanti della Torre definivano un quadro vivente.
Bacio
R.