Ma non era questo ciò di cui volevo parlare in questo post. In memoria del forte incremento di utenti di tre anni fa, volevo concentrarmi infatti sul numero spropositato di pagine Facebook che sta nascendo negli ultimi tempi.
Ma cos'è una pagina?
Una pagina è uno spazio all'interno di Facebook che consente di unire in un unico posto virtuale più persone aventi qualcosa in comune, che può identificarsi nel posto di lavoro, interesse, azienda, causa sociale, prodotto o marchio etc. Per crearne una basta essere registrati con un account su Facebook e andare qui, oppure seguire da un'altra pagina già esistente gli appositi link e indicazioni.
Di sicuro questa possibilità "paginigena" che Facebook offre è molto utile e interessante, dal momento che porta a sviluppare l'interazione, lo scambio e "l'amicizia" fra i suoi utenti, oltre che a offrire una ricca occasione per aziende e associazioni di far pubblicità ai propri prodotti e ideali.
Se quanto affermato è corretto, non si può d'altra parte negare che negli ultimi tempi l'uso delle pagine su Facebook è, per molti utenti, mutato radicalmente. La maggior parte di questi ultimi, infatti, spinti da un insano spirito di competizione con i loro "amici" che li porta a diventare fan di pagine sempre più numerose, in ottemperanza a qualcosa di molto simile a un disturbo ossessivo-compulsivo, si è avventurata alla ricerca di pagine prima inesplorate come lidi deserti, fino al punto di creare dar vita loro stessi a delle realtà "paginifere" che poco o nulla hanno a che vedere con l'idea iniziale del caro Zuckerberg riguardo le pagine.
In occasione di questa competizione, e poi man mano sempre più spontaneamente e per il solo gusto di aumentare la confusione o di far bella mostra di sé e della propria inventiva, abbiamo visto cadere in decadenza i gruppi e sorgere pagine dalla banalità disarmante, ma spesso proprio per questo accattivante, come ad esempio Mamme che si esaltano per aver tolto i panni prima del brutto tempo, altre che possono essere ricollegate ad una soprendente matrice semplice-demenziale (vedi Ansia generata dal bicchiere sul bordo del tavolo), altre ancora che fanno riferimento a situazioni quotidiane più o meno gradite (Scordarsi puntualmente a casa l'ombrello in una giornata di pioggia), e altre ancora che vengono utilizzate alla stregua di blog o ad ogni modo di collegamenti a blog di privati, o comunque di libero dominio, denaturando di fatto così una delle due impronte, quella nettamente aziendale e industriale, che i creatori di Facebook volevano imprimere alle pagine (Uno Studente Per Caso).
Avete atque paginas create... xD