Prendete per esempio Whattusup, avete presente? L'a
pplicazione con cui si chatta con altre persone. Ora immaginate che vi siete svegliati storti una mattina e per un nonnulla letto sulla chat vi prende male e iniziate a rispondere con toni accesi, i vostri, perché chi legge i toni non li sente, ma li interpreta a modo suo. Ora chi vi si para davanti non sa, non essendo Nostradamus, che vi siete alzati col piede di guerra in quella mattina, e comincia a travisare, pensando chissà cosa sia potuto succedere perché il vostro amico ce la su con voi....ed iniziano le tragedie epiche ... credetemi Internet in questo è un maestro, perché voi non guardate in faccia la persona con cui state chattando, non sapete se anche per lui è una giornata no, e iniziate ad insultarvi, con educazione, eh, ma vi insultate, e alla fine terminate la chattata e non vi rendete neanche conto del danno che avete fatto e subito.Ora io non dico che se uno si trova a Singapore e l'altro in Cile non debbano usare la chat, ma spesso non guardare una persona in faccia è dannoso, perché non guardi le espressioni del volto, non guardi la gestualità, ma soprattutto non senti il tono di voce, che credetemi è quello su cui si sviluppa tutto, perché uno può anche mandarvi a quel paese col sorriso sulle labbra ma con tono scherzoso e allora sapete che non fa sul serio, ma se uno vi ci manda per iscritto, e no, lì non si scherza affatto e succede una catastrofe.Per non parlare, poi, di quando una persona si 'nasconde' dietro le frasi, le citazioni e/o gli aforismi di persone note, scrittori, poeti, attori, astronauti, psicologi, e chi ne ha più ne metta. L'incauto 'postatore', facendo finta di niente, sa di rivolgersi ad una persona in particolare, ma se mai dovesse essere interpellato, sostiene il contrario, ossia che non era assolutamente indirizzato a lui, ma scritto così, in generale, capite bene che nascondersi dietro a quattro parole buttate lì non ha senso, molto meglio dirle guardandosi in faccia, credo che usare questi stratagemmi mediatici, come arma a doppio taglio, sia deleterio, perché non ci svegliamo tutti filosofi alle 7 di mattina e cominciamo a pubblicare a destra e a manca messaggi con doppi e tripli sensi come se non ci fosse un domani ad attenderci, senza un motivo apparente ... c'è SEMPRE un motivo quando si fanno e/o si dicono queste cose, credetemi.Anche in questo caso credo molto di più nella parola viva, detta anche in malo modo, ma detta guardandosi negli occhi, perché è facile nascondersi dietro ad un monitor e poi quando si ha davanti quella determinata persona, ci si comporta da ipocriti, facendo finta di niente.Ok, sono per la libertà di parola sempre e comunque, ma questo non significa ledere una persona nell'animo, soprattutto quando si hanno situazioni in sospeso con l'altro.Ora preparatevi che si impasta ....... e si inforna ....
Ingredienti:
200 gr farina di orzo integrale biologica 200 gr farina di segale integrale biologica100 gr farina di farro integrale biologica35 gr lievito madre liofilizzato10 gr zucchero di canna grezzo5 gr sale rosa dell'Himalaya5 gr paprika piccante300 ml acqua tiepida100 gr crema di zucca1 cucchiaio olio extra vergine di oliva delicato200 gr pancetta dolce a cubetti
Procedimento:
Unire le farine, il lievito, il sale e lo zucchero, la paprika nel boccale, con il gancio a spirale, lasciare andare lentamente aggiungendo la crema di zucca, la pancetta e l'acqua, infine l'olio.Impastare per 10 minuti affinché sia tutto amalgamato.Lasciare riposare 2-3 ore coperto in luogo tiepido.Riprendere l'impasto, impastarlo di nuovo per qualche minuto, dare la forma di una pagnotta, intagliare in superficie, riporre nuovamente a lievitare per 1 ora o poco più.Nel frattempo preriscaldare il forno a 200°.Nel momento di infornare la pagnotta, inserire nel forno una piccola pirofila colma di acqua.Cuocere per 45-50 minuti a forno statico nel ripiano in basso (2° piano contando dal basso).Sfornare e far freddare su una griglia.Aspettare almeno 4-5 ore prima di affettare.
Con Questa Ricetta Partecipo A #Panissimo27 Ospite nel blog di I pasticci di Terry, ideato da Sandra e Barbara