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Pahor, basta con la parola ‘dominare’

Creato il 06 dicembre 2015 da Trescic @loredanagenna

(ANSA) - ROMA, 6 DIC - Boris Pahor, il grande vecchio della letteratura slovena, a 102 anni dialoga con i giovani, con generazioni lontane un secolo, nel libro 'Quello che ho da dirvi' (nuovadimensione). La prima cosa che "bisognerebbe fare è eliminare la parola dominare. E' un cosa animalesca, ma mentre gli animali dominano per il bisogno di mangiare, gli uomini lo fanno per essere superiori e anche per tormentare gli altri" dice all'ANSA Pahor, protagonista di un atteso incontro alla fiera della piccola e media editoria 'Più libri, più liberi' al Palazzo dei Congressi dell'Eur a Roma.

"Oggi siamo allo scoperto, siamo nudi e crudi. Non abbiamo idea di quello che dobbiamo fare" spiega lo scrittore, più volte candidato al Nobel. Ma una cosa è certa, aggiunge: "Ha ragione il Papa. Con le guerre e con gli attacchi non combinerete nulla". Sopravvissuto ai campi di concentramento in Germania e Francia, Pahor, nato nel 1913 a Trieste, quando la città era il porto principale dell'impero austro-ungarico, sostiene che "il terrorismo è in un certo senso un nuovo fascismo, ma un fascismo di vendetta. I terroristi non hanno altri modi di attaccare il mondo europeo e occidentale che è stato il dominatore fino ad oggi. Quando sono cadute le torri gemelle si era detto: 'basterebbe fare un esame di coscienza e cominciare con dare uno stato ai palestinesi, si mostrerebbe la voglia di cambiare'. Ma non è stato così" dice Pahor che ha una memoria inossidabile e una forza immensa nel voler continuare a dialogare con le nuove generazioni. La verità, continua lo scrittore, "è che non si vince niente né da una parte né dall'altra. Il perdono, l'amore sono l'unico mezzo come dice il Vangelo. Bisognerebbe dire: 'noi vi perdoniamo e mettiamoci d'accordo su come dividere il mondo insieme'. Mi diranno che è un discorso idealista, ma tutto il Vangelo lo è".

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