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Forse il più interessante itinerario storico di tutta la catena carnica, che, seppur nella sua brevità raccoglie tutta la bellezza della montagna e l’interessante coinvolgimento con i fatti storici che nella zona del Pal sono senz’altro centro di episodi drammatici e cruenti legati alla prima guerra mondiale.
Il primo impatto con la storia è il villaggio del museo storico all’aperto che tra postazioni e scalette in legno, conduce prima ai trinceramenti affacciati sul Passo di Monte Croce Carnico e poi al Naso delle Mitragliatrici.
Un ripido e scivoloso sentiero, qualche traverso, alcuni spezzoni di cavo a protezione di aerei passaggi ed eccoci sul pianoro sommitale, disseminato da una fitta rete di trincee, grotte e postazioni che costituivano la complessa linea di difesa austriaca. I manufatti sono ben conservati, in parte fedelmente ricostruiti dall’Associazione Dolomitenfreunde a ricordo e testimonianza e meritano una visita. Lo facciamo nell’unico modo che possa dare un significato a tutto quanto, in silenzio.
In un certo senso obbligati, ma allo stesso tempo quasi spontaneamente, i luoghi ci portano a riflettere. In un tempo in cui in un attimo si può fare il giro del pianeta, in cui l’enormità di notizie e informazioni ci caricano giornalmente di avvenimenti, in cui la guerra è notizia ormai quasi mediatica, dove il popolo non si vince solamente con le bombe o con le armi, o perlomeno non solo, ma anche con notizie a senso unico, con atteggiamenti privi di scrupoli, con informazioni confezionate, mi domando cos’è la guerra, quella vera, quella combattuta su questi terreni, in condizioni disumane, spesso corpo a corpo, con migliaia di morti, per pochi metri di terra, per l’inutilità di una cima. La visita di questi terreni, disseminati per noi in tutto il Friuli, che tanto ha dato, provoca sempre profonda impressione………
Il Trincerone Italiano dista pochi metri dalle opere austro-ungariche, una prima linea praticamente ravvicinata. Ci giriamo dentro per un po’, cercando solo di immaginare quanto per noi ora sia impossibile da capire, ma che grazie alla grande opera di conservazione, merita almeno di essere ricordato.
Ad est del Trincerone, tra dossi, doline e rocce lavorate dal carsismo si snoda il sentiero che poi, aggirando i paretoni delle palestre di roccia, a strette serpentine ci riporta al Passo per concludere questa breve ma intensa ed appagante escursione.
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