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Paladini a scoppio ritardato

Creato il 03 ottobre 2012 da Fabio1983
Che poi io alla crisi mistica di Gianfranco Fini avevo creduto sinceramente, eh. Però fa tenerezza vederlo sbraitare quando viene interpellato su Berlusconi o sul centrodestra italiano che sarebbe dovuto essere. In questi venti anni, lui, dove è stato? Cosa ha fatto? Con chi si è presentato alle elezioni? Poi c'è Casini che inorridisce all'ipotesi di alleanza Pd-Sel. Inorridire è uno stato d'animo mica di poco conto. Ma si chiede Bersani (e con lui milioni di italiani): l'Udc, prima del 2008, non stava con quel Silvio che oggi ripudia? Chi sta messo peggio? Fini e Casini sono due prodotti della medesima era politica. Trasformisti quanto basta, calcolatori il giusto, lungimiranti zero. Berlusconi è stato indubbiamente l'artefice del nuovo centrodestra a cui molto è valso il contributo dei terzopolisti dell'ultima ora, ma quel centrodestra omologato al pensiero unico di Arcore (non propriamente liberale, diciamo, tra tremontismi e brunettismi vari) non sarebbe potuto che implodere. E i Fiorito che stanno un po' ovunque sono solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il ritardo con cui Fini e Casini hanno deciso di giocare la partita in proprio - celandosi dietro le spalle di Mario Monti, però - è lo stesso che ha caratterizzato la vita politica, sociale ed economica del Paese. Oggi si vogliono cambiare le regole per l'elargizione a cascata dei fondi ai gruppi consiliari nelle Regioni. Oggi ci si accorge che quel retaggio dell'epoca fascista per cui il direttore di un giornale (che in quell'occasione sbagliò, intendiamoci) può finire in carcere, va modificato possibilmente in fretta. Ma tutti quanti, sul serio, dove erano prima? Per la legge elettorale qualcuno sa quanto dovremo ancora attendere? No, perché se i tempi sono questi...

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