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Palazzo Maremotino

Creato il 19 marzo 2013 da Federico85 @fgwth
Stefano Boeri e Giuliano Pisapia. La fine di un idillio mai nato. (ilgiorno.it)

Stefano Boeri e Giuliano Pisapia. In consiglio comunale si è consumata la fine di un idillio mai nato. (ilgiorno.it)

Un regolamento di conti, sotto forma di poltrone. Un intricato intreccio di manovre di palazzo, lotte intestine di partito e malcelate antipatie personali. Non si può descrivere altrimenti l’ultimo “rimpasto” della giunta comunale milanese effettuato dal Sindaco Giuliano Pisapia. In primissimo piano svetta per distacco l’epurazione eccellente di Stefano Boeri. All’archistar è stata tolta la delega alla Cultura. In un breve discorso a inizio seduta del Consiglio Comunale, il Sindaco è stato chiaro: «Compromesso il rapporto di fiducia con Boeri». Al suo posto Filippo Del Corno, musicista 42enne già presidente della Fondazione scuole civiche milanesi e figlio del grande grecista Dario. Ai lavori pubblici è arrivata invece Carmela Rozza, già capogruppo Pd a Palazzo Marino, e al Bilancio Francesca Balzani, eurodeputata del Pd e in passato assessore sempre al bilancio a Genova nella giunta Vincenzi.

Un rapporto burrascoso, quello tra Boeri e Pisapia. Uno scontro fra personalità illustri ed ego smisurati dove le ragioni personali hanno quasi la stessa importanza delle motivazioni di natura politica. A partire dalle primarie meneghine del 2010, quando a sorpresa l’outsider Pisapia sconfisse il candidato Pd Boeri. Lo smacco per il celebre architetto e per l’apparato piddino fu grande; tuttavia entrambi fecero buon viso a cattivello gioco e, grazie alla suicida collaborazione di Lady Letizia Moratti tra gaffe su Twitter e clamorosi autogol mediatici, accompagnarono Pisapia ad un ancor più sorprendente trionfo alle comunali del 30 maggio 2012. Il poetico clima a mo’ di festa della Liberazione che pervase Milano quella sera lasciò presto il passo alla prosa quotidiana dell’amministrazione cittadina: pochi mesi, e ci fu già il primo strappo. Le polemiche sull’Expo e sulle committenze dell’architetto Boeri un po’ scomode (su tutte quelle per il gruppo Ligresti) per una giunta a trazione sinistrorsa rischiarono già a novembre 2011 di far saltare il rapporto. Più dell’onore poté il buon senso, prevalse la realpolitik e le deleghe Expo passarono a Pisapia, mentre Boeri mantenne l’assessorato alla Cultura. Fino all’odierno, insanabile strappo. Le motivazioni concrete non si sanno ancora. Si parla di spese eccessive (160.000 euro) fatte dall’ex assessore alla Cultura per due mostre. Ma forse sono solo pretesti. Marco Cappato, consigliere comunale dei Radicali, ha sospeso ogni possibile giudizio ribadendo come il rimpasto sia una questione meramente politica e poco “consiliare”: «E’ due mesi che aspettiamo di leggere un bilancio. Per questo, non sapendo di che cifre parliamo e per cosa, non si può dire proprio nulla».

In questo scenario turbolento proliferano dietrologie ed elucubrazioni. Alcune veramente fantasiose e al limite del visionario. Il dato di fatto è però il lieve imbarazzo di Sindaco e Partito Democratico nel descrivere la situazione: se Pisapia nega l’esistenza di problemi personali e annuncia però che: «Per ottenere risultati che tutti desideriamo, la giunta deve lavorare in armonia”, il Pd riduce il tutto a “questioni personali” tra Boeri e Pisapia. Colpisce poi che durante la seduta il consigliere Manfredi Palmeri (Fli) abbia provato a mettere ai voti una mozione di apprezzamento per il lavoro svolto da Boeri – a parole lodato da tutti, un po’ ipocritamente dalla maggioranza e molto strumentalmente dall’opposizione – che non è nemmeno stata messa all’ordine del giorno dal presidente del Consiglio Basilio Rizzo. Alldilà di questi piccoli simbolismi, quel che è certo è che nel giro di nemmeno mezza legislatura la giunta milanese è stata ritoccata più del volto di Daniela Santanchè. Scelte formalmente e pienamente legittime quelle operate dal Sindaco. Scelte che però hanno fatto storcere a molti il naso, sia all’interno che all’esterno della coalizione che detiene la maggioranza a Palazzo Marino. Lo stesso Boeri ha annunciato battaglia e ha immediatamente convocato per martedì 19 marzo mattina una reunion/conferenza alle ore 11.30 al cinema Apollo. Il suo vero obiettivo polemico, però, non è tanto Pisapia quanto i vertici provinciali e lombardi del Pd, rappresentati dai bersaniani di ferro Roberto Cornelli (oggi Sindaco di Cormano) e Maurizio Martina, rei a detta di Boeri di averlo tradito: «Mi hanno venduto in una riunione di sabato mattina. Piccolo apparato rancoroso». Ne sentiremo delle belle, anche perché – per dovere di cronaca – i due furono già al centro di aspre polemiche ai tempi delle primarie del novembre 2010, quando venne imputata loro buona parte della colpa del mancato successo del cavallo di partito Boeri contro il ronzino “indipendente” Pisapia.

Il toccante arcobaleno, che spuntando d’improvviso dietro al Duomo salutava la rivoluzione arancione meneghina nemmeno due anni fa, inizia ad avere qualche sfumatura di grigio. Riuscirà Giuliano Pisapia a ridargli tono e, soprattutto, a convincere i milanesi che la sua è la linea vincente?



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