La facciata interna del palazzo
Palazzo Te, eretto fra il 1524 e il 1534, è il risultato del proficuo incontro fra Federico II Gonzaga e l'architetto Giulio Romano; quest'ultimo aveva ricevuto dal committente l'incarico di «accomodare un poco di luogo da potervi andare e ridurvisi tal volta a desinare, o a cena per ispasso» e lo eseguì elaborando uno spazio armonico e simmetrico, organizzato attraverso l'unione di una pianta quadrata (quella del fabbricato) e di una rettangolare (per lo spazio esterno). L'edificio è distribuito su un unico piano e edificato secondo i dettami dell'ordine architettonico dorico, cui si unisce la muratura in bugnato, tipica dello stile mantovano e della mano di Giulio Romano; L'edificio è caratterizzato da locali interni riccamente decorati con affreschi di tema mitologico o celebrativo delle glorie dei Gonzaga e spazi esterni ampi ed essenziali raccolti nel grande giardino terminante con un'esedra e al quale si accede percorrendo un ponte collocato su uno specchio d'acqua.
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Sala dei cavalli
Le stanze sono comunemente denominate dai cicli pittorici che sono ospitati all'interno dei diversi locali e che si ascrivono a loro volta alla mano di Giulio Romano e dei suoi collaboratori. Superato l'atrio, il visitatore passa attraverso la Camera di Ovidio o delle Metamorfosi, la Camera delle imprese e la Stanza del Sole e della Luna per arrivare poi al salone da ballo, denominato Sala dei cavalli; questo spazio esibisce il grande vanto dei Gonzaga, celebri per le loro scuderie (l'unica struttura che occupava il Teieto prima del 1524) e i purosangue che vi erano alloggiati, qui raffigurati a grandezza naturale, completando la decorazione con statue e riferimenti alle imprese di Ercole, che sormontano le figure degli equini. Adibita ai banchetti e ai ricevimenti, la Camera di Amore e Psiche è dedicata alle raffigurazioni di episodi amorosi: oltre a quelli della fanciulla sposa di Eros (dipinti sulla volta e nelle lunette), infatti, vi sono affreschi parietali dedicati agli amori delle divinità che si ispirano alla mitologia classica e alle sue rielaborazioni umanistiche.
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Camera di Amore e Psiche
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Volta della Sala dei Giganti
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Sala dei Giganti - parete
Gli spazi esterni presentano una decorazione rovinata e si compongono di un giardino a pianta quadrata racchiuso fra una loggia monumentale che lo collega al palazzo, da due complessi laterali che ospitano le scuderie e le fruttiere e dall'emiciclo dell'esedra. Nella parte più lontana dal corpo centrale dell'edificio, nell'angolo tra il lato orientale e l'esedra è collocato un appartamento cui si legano il Giardino segreto e l'originalissimo ambiente della Grotta, realizzata fra il 1505 e il 1626 per richiamare le strutture dei ninfei che adornavano le stanze delle abitazioni antiche con fontane, statue, inserti di pietre, conchiglie ed escrescenze calcaree e decorazioni legate al tema dell'acqua e delle sue creature[1].Il percorso di visita permette, salvo chiusure per interventi di restauro, di ammirare l'intero palazzo e il giardino, le collezioni di arte egizia e mesopotamica e la raccolta degli strumenti di misurazione, delle medaglie e delle monete del periodo della signoria; numerose sono inoltre le esposizioni temporanee allestite negli spazi interni del palazzo[2] e nelle scuderie. In pochi minuti di passeggiata, inoltre, si può comodamente raggiungere il centro storico e passare dagli spazi del divertimento a quelli della vita pubblica dei signori che per quattro secoli sono stati i protagonisti della storia politica e artistica mantovana.
C.M.
NOTE:
[1] La Grotta è attualmente in restauro. Uno spazio analogo, anche se molto più elegante e sontuoso, è presente all'interno di Palazzo Ducale.
[2] Questo genere di allestimento ha, però, il difetto di nascondere parte della decorazione parietale.[3] Il sito ufficiale di Palazzo Te: www.palazzote.it