Sono oltre 200 i casi di falsi caricamenti sul computer di esami per un arco temporale di diversi anni. La facoltà coinvolta nella maggior parte dei casi è quella di Economia e Commercio, ma sono stati riscontrate prove taroccati anche in quelle di Architettura, Giurisprudenza e Ingegneria.
Le indagini coordinate dal procuratore aggiunto, Leonardo Agueci sono state condotte anche attraverso intercettazioni telefoniche poi supportate da acquisizioni di documenti. Il meccanismo della truffa era semplice.
I dipendenti dell'università inserivano nel sistema informatico in dotazione il superamento da parte di numerosi studenti di una serie di esami che in realtà non risultano essere mai stati sostenuti. Il raggiro è emerso dal confronto tra la documentazione cartacea acquisita nel corso delle indagini, costituita dai verbali e dagli statini e i dati informatici.
Si tratta, «comunque, soltanto - affermano gli investigatori - di una parte del fenomeno del malaffare che si era consolidato all'interno degli uffici amministrativi dell'ateneo».
I magistrati sostengono che sono in corso ulteriori accertamenti sia per definire in modo più completo le dimensioni della truffa sia per accertare eventuali connivenze nell'ambito della struttura amministrativa dell'ateneo.
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