La corte ha così confermato la sentenza di primo grado. I Lo Piccolo e Mazzola sono ritenuti i mandanti e gli esecutori materiali dell'assassinio di Tocco, eliminato il 26 ottobre del 2000, a Terrasini (Pa), da un commando di killer di Cosa nostra travestiti da poliziotti.
Nell'auto della vittima erano piazzate delle microspie - era in corso una indagine sulla cosca di S. Lorenzo - che registrarono la drammatica telefonata avvenuta subito dopo il rapimento, fra la bambina, che usò il cellulare lasciato dal padre, e la madre.
È stata proprio la moglie di Tocco a convincere la figlia a «cristallizzare» i suoi ricordi di quel giorno in un disegno finito, poi, agli atti del processo.
Secondo i pentiti, Tocco venne fatto uccidere perchè ritenuto dai Lo Piccolo responsabile del tradimento e dell'uccisione di Giuseppe Di Maggio, figlio del boss di Terrasini Gaspare e alleato dei capimafia di San Lorenzo.
Nel processo si sono costituiti parte civile i familiari di Tocco, assistiti dall'avvocato Carlo Ventimiglia.
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