Nella splendida location di Villa Castelnuovo nei giorni scorsi, si è svolto l’evento “L’isola che c’è” , 3 giorni di eventi, dove 600 artisti di ogni parte della penisola italica hanno esposto le loro opere. Il Parco di Villa Castelnuovo, attualmente diviso tra l’Opera Pia Istituto Agrario Castelnuovo e l’Ente Autonomo Teatro Massimo che gestisce il Teatro di Verdura, è un parco storico esteso sei ettari in pieno centro cittadino, con bellissimi viali alberati, agrumeti, giardini, vasche e architetture settecentesche, ideale per una passeggiata domenicale all’aria aperta e per fare un tuffo nella storia di Palermo. La tenuta appartenne al Principe Carlo Cottone (1756-1829) esponente di quella cerchia di aristocratici illuminati e progressisti che animati da idee liberali, volevano riformare il Regno e dotarlo di una moderna Costituzione. Il suo impegno politico e sociale gli costò anche l’esilio e infine, deluso e amareggiato per non aver visto realizzati i propri ideali si rifugiò “vinto ma non domo” nella casa di famiglia che il padre Gaetano aveva fatto costruire ai Colli alla fine del ‘700. Certamente il Principe non avrebbe gradito gli effluvi di salsiccia arrostita che hanno accolto i numerosi visitatori.Se pur vero che il cosi detto “street fod “o cibo da strada e’ sempre piu’ in voga, seppur buone le specialita’ palermitane, hanno comunque “violentato” e reso “meno in” l’evento che avrebbe, comunque, dovuto privileggiare soprattutto le opere e gli artisti che con sacrifici hanno partecipato con costi notevoli. Se e’ vero, come gli antichi romani ci hanno insegnato, che al popolo bisogna dare “pane et circenses”,cioe’ cibo e svago, è anche vero che l’atmosfera ovattata e magica che l’arte e la visione di essa offre, è stata, come dire, quasi in secondo piano. La presenza del Professore Vittorio Sgarbi e del suo interessante intervento sulla vita e sulla pittura rivoluzionaria di Michelangelo Merisi in arte Caravaggio, uno spettacolo teatrale arricchito dalla musica di Valentino Corvino e dalle immagini piu’ rappresentative di Caravaggio curate da Tommaso Arosio,hanno alzato il tono della manifestazione che altrimenti si sarebbe ridotta a mera fiera di compravendita di panini.Mi sono piacevolmente intrattenuta con Vittorio Sgarbi che ha apprezzato parecchie tele e lavori in ceramica, in modo particolare l’opera di Cristina Castellani, Mariella Ricca e del ceramista Nicolo’ Morales nonche’ dello scultore Giuseppe Alessandro.Ho citato a memoria la frase che e’ incisa sul frontale del Teatro Massimo a Palermo, il piu’ grande Teatro di Europa dopo l’opera de Paris, che Vittorio Sgarbi ha gradito molto.La frase e’: l’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita vano delle scene il diletto ove non mira a preparar l’avvenire. Una bellissima, significativa frase dell’ architetto Ernesto Basile, che ha strappato un sorriso di plauso dal viso del grande critico ed amico. All’interno del Parco di Villa Castelnuovo gli ospiti, con l’aiuto di una mappa, hanno potuto orientarsi alla scoperta di tanti eventi come la mostra di foto della rivoluzione cubana e del suo principale protagonista,il Che; attraverso foto autentiche, manifesti,video.Inoltre la collezione di 30 opere selezionate dal critico Salvatore Russo che con i suoi 30 artisti,ha voluto omaggiare Pollock e la sua vita Nella sala adiacente,il fratello gemello di Salvatore Russo, Francesco Saverio Russo, ha curato la mostra sulla pittura contemporanea di 50 artisti internazionali.Le bellissime ceramiche di Santo Stefano di Camastra, di Caltagirone e di Nino Parrucca, hanno fatto da “fiore all’occhiello”alla manifestazione che si e’ conclusa Domenica 18 Ottobre con il concerto di Edoardo Bennat. Senza l’Arte l’essere umano sarebbe meno umano! Come il fuoco arde e brucia, cosi’ la vera opera d’arte ci brucia l’anima come in una estasi erotica amorosa.Cosa e’ l’Arte se non una estensione della nostra anima,l’artista e’ un eletto che ha ricevuto un prezioso dono: la possibilita’ di esprimere la propria anima attraverso una immagine.L’arte e’ l’espressione dell’essere umano che ,fin dall’inizio dei tempi ,ha voluto lasciare traccia di se’ lungo il cammino millenario.
Chiara Fici