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Ieri alle Nazioni Unite è andata in scena una giornata storica, Abbas, rappresentate dell’Autorità Palestinese ha chiesto ufficialmente di entrare a far parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, il riconoscimento cioè di uno Stato indipendente e sovranoSe ne parlava già da diversi giorni, e da diversi giorni si inseguivano ipotesi su quello che sarebbe stato detto e sulle reazioni da parte degli altri Paesi presenti, in particolare degli Usa e di Israele.Al momento si tratta di una richiesta alla quale dovrà arrivare una risposta, e la decisione è in mano al Consiglio di sicurezza che è il “soggetto politico” che può ammettere un nuovo Stato a pieno titolo, ma le argomentazioni sono decisamente solide, infatti le Risoluzioni dell’Onu, dal 1947 in poi, affermano che i Palestinesi hanno diritto al loro Stato, proprio come gli Israeliani.L’analisi politica fatta più parti conclude che non potrà essere accolta una tale richiesta se non in presenza di un accordo preventivo con Israele, che per bocca del Premier Benyamin Netanyahu ha ribadito che è indispensabile che tra Israele e la Palestina si arrivi ad una pace quale condizione propedeutica al riconoscimento dello stato indipendente, quindi siamo sul tiepido…Al momento sembra che il massimo risultato cui l’Autorità Palestinese possa arrivare in tempi brevi sia il riconoscimento della Palestina, da parte dell’Assemblea generale, quale Stato osservatore permanente senza diritto di voto, è questa la soluzione «mediata» caldeggiata da più parte in particolare dal Presidente francese Sarkozy.Il negoziato dovrebbe concludersi entro un mese, e certo la soluzione mediata sembra possa essere in questa prima face accettata ed accettabile da parte dell’Autorità Palestinese, e considerata un buon risultato.In caso di sconfitta su tutta la linea, bocciatura del riconoscimento di Stato indipendente e non riconoscimento dello status di osservatore permanente dell’Assemblea, si aprirebbe uno scenario in cui emergerebbe un vincitore pericoloso, Hamas, con un’intifada forse già pronta dietro l’angolo.Certo se da una parte si dice che gli Israeliani dovrebbero capire che la nascita di uno Stato Palestinese è nei interessi, questo potrà esserlo se necessariamente avranno deciso a vivere in pace con lo Stato ebraico, e probabilmente il pieno controllo sul proprio territorio è tutto ancora da raggiungere, quindi i dubbi rimangono…La situazione è molto complessa e difficile da analizzare senza conoscere a fondo i meccanismi delle diplomazie, ma è evidente che dalla definizione di questo eterno conflitto dipendono le sorti di altri paesi e popoli di tutta l’area del Medio Oriente, area particolarmente calda e pronta ad esplodere.nanni
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