Se “Renzi punta tutto sulla ‘calamita’ di voti prodotta dalle sue promesse”, che hanno già reso i loro frutti conquistando dieci milioni di italiani – e la Camusso –, forse riuscirà a fermare i gufi del PD, ma l’Italia non ha bisogno di “furbi venditori, ma di tanta serietà e competenza al vertice, come reclamava sempre un profeta inascoltato, Luigi Sturzo”. Così il Segretario Plf, Giovanni Palladino, che mette in luce le difficoltà della proposta avanzata dal neo presidente del Consiglio: “La promessa dei 10 miliardi è credibile? Renzi dovrà ricavarli con l’aumento delle imposte sulle rendite finanziarie e con la riduzione della spesa pubblica”. Ma gli interessi sui depositi bancari e sulle obbligazioni sono al minimo storico, e la Borsa è troppo instabile e legata alle decisioni irresponsabili di Stati Uniti e Giappone di stampare altra moneta. Inoltre, “la riduzione della spesa pubblica ha bisogno di tempo e di una ‘guerra’ efficace contro la corruzione e la burocrazia”.
Certo è che di promesse in Italia ne abbiamo sentite fin troppe. Ma nella nostra recente storia politica abbiamo imparato – a nostre spese – che le promesse non sono sinonimo di quelle virtù, “serietà e competenza”, che Palladino invoca ricordando Sturzo. Speriamo non sia questo il caso.
Redazione Libera e forte