Mondiali, Europei e Olimpiadi: raramente è possibile mettere in fila questi tre titoli sull'arco di un'intera carriera, quasi inimmaginabile poterne fare sfoggio contemporaneamente. Eppure per la nazionale femminile norvegese di pallamano ciò è divenuto possibile domenica scorsa, a San Paolo. Grazie alla vittoria sulla Francia, la Norvegia si è infatti laureata campione del mondo, completando questa sorta di Grande Slam davvero invidiabile.
All'Ibirapuera Gymnasium, le ragazze guidate da Thorir Hergeirsson hanno avuto la meglio delle transalpine dopo un match che in realtà è sembrato fin da subito indirizzato verso le terre scandinave. Dopo un avvio spumeggiante per le francesi, infatti, il gioco della Norvegia ha preso il sopravvento, macinando reti e supremazia sul terreno di gioco. Già a metà gara era chiaro che la Francia avrebbe dovuto arrestare la propria corsa proprio ad un passo dal trionfo per la seconda volta consecutiva dopo la sconfitta del 2009 contro la Russia. Tra le campionesse oramai "di tutto", in evidenza Kristine Lunde-Borgersen, che chiude con 6 reti all'attivo il match per la medaglia d'oro.
Prima della finalissima, si era giocata la sfida con in palio la medaglia di bronzo tra Spagna e Danimarca, con le iberiche che hanno avuto la meglio, chiudendo il match sul 24-18. La gara è riassunta bene dal parziale del primo tempo, che vedeva la parità per 9-9; la partita l'hanno fatta le difese ed alla lunga quella spagnola si è rivelata più solida, permettendo alla nazione iberica di salire per la prima volta sul podio mondiale, dopo la medaglia di legno del 2009.
Mattia Uttini