L’ambito premio è stato vinto dall’attaccante argentino, capace di mettere a segno 52 reti nell’anno solare. Buffon e Conte non partecipano alle premiazioni in segno di protesta.
Lionel Messi si è aggiudicato il Pallone d’Oro 2015. Si tratta della quinta volta per l’attaccante del Barcellona, in una carriera che ormai lo ha iscritto già da diverso tempo nell’Olimpo dello sport più amato al mondo. Quello di quest’anno però è forse il premio più importante, un premio capace di affermare, dopo un periodo trascorso forse al di sotto dei suoi mostruosi standard, lo strapotere dell’asso argentino. Organizzato congiuntamente da France Football e dalla FIFA, il Pallone d’Oro arriva infatti a coronamento di una stagione ai limiti della perfezione per Messi, capace di mettere a segno ben 52 reti fra le varie competizioni e di vincere cinque premi sui sei a disposizione, ovvero Champions League, Mondiale per club, Supercoppa europea, campionato e coppa di Spagna.
Antonio Conte e Gianluigi Buffon hanno boicottato la premiazione del Pallone d’Oro.
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A fare da contraltare ad una assegnazione praticamente scontata, ci ha pensato la Figc (Federazione Italiana Gioco Calcio) a portare una dose non da poco di polemiche. La prassi per l’assegnazione del premio individuale più ambito nel mondo del calcio prevede infatti che siano il capitano ed il commissario tecnico di ogni nazione sotto l’egida della FIFA ad esprimere le preferenze per l’assegnazione del Pallone d’Oro ma, nell’elenco dei paesi votanti, durante la cerimonia di ieri sera non figurava l’Italia. Antonio Conte e Gianluigi Buffon non hanno fatto pervenire i propri voti. Scheda bianca dunque per i nostri rappresentanti che, al momento, non hanno ancora fornito una spiegazione ufficiale.
Proprio per questo motivo le voci non hanno tardato a rincorrersi, svelando presto l’arcano. I due, in accordo con la Federazione Italiana, hanno scelto volontariamente di non votare, manifestando in questa maniera tutto il disappunto per l’esclusione del capitano della Juventus dall’elenco iniziale dei candidati al Pallone d’Oro, una rosa formata da 59 nomi. Un vero e proprio boicottaggio quindi che, non smentito da nessun rappresentante della Figc, ha di fatto assunto ormai il carattere dell’ufficialità. Si tratta del primo caso in cui una paese non esprime volontariamente e non per questioni tecniche le proprie preferenze, designando così una situazione del tutto nuova, che però getta polemiche, per l’ennesima volta, su un premio da sempre discusso per i suoi criteri di valutazione.
Daniele Giubileo
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