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Ci sarebbe anche la voglia di mettersi in mostra, per ottenere una vittoria che avrebbe grande importanza sul morale e sul futuro prossimo: ma addirittura ce n'è troppa in Tito Tebaldi che torna in mediana e che concede nel primo quarto due calci facili per a Dan Parks per due falli compiuti sotto gli occhi dell'arbitro, il primo fuori da una mischia, il secondo in una ruck.
E' proprio l'apertura scozzese ad aprire le marcature al 4' dalla piazzola e replica l'estremo di casa Daniel Halangahu che però non è nella giornata migliore: la mira con i pali con il passare dei minuti scompare, perde il controllo dell'ovale ricevendo un calcio alto degli avversari, combina un mezzo pasticcio con un calcio di restart dai propri 22. Tant'è, al 17' Parks fissa il 6-3 e comunque le Zebre cominciano a bussare nei 22 degli irlandesi con un ingresso del capitano Gonzalo Garcia. E' il momento migliore per la formazione federale, che può fare affidamento anche sui propri avanti, in particolare la terza linea sudafricana Andries van Schalkwyk - che conferma le prestazioni di campionato. Il guaio è che Tebaldi impiega più di cinque secondi a muovere palla fuori dal raggruppamento e le nuove regole non glielo permettono. Mentre Halangahu al 36' non trova il pareggio da un penalty. E ancora: quando i parmigiani possono contare su maggiore possesso, alla reazione del Connacht Mauro Bergamasco commette gioco pericoloso ai danni del trequarti che gli si presenta di fronte sulla metà campo e viene ammonito. Manca un minuto alla fine della prima frazione e Parks infila il 9-3 quando invece Halangahu segna un 1/3 dalla piazzola. Sarebbe stato un utile pareggio dopo la prima frazione.
La ripresa segue il leit motiv iniziale, con gli ospiti che macinano gioco: non preciso, caratterizzato da diversi errori di gestione che consentono alle Zebre di restare organizzate in difesa e rifiatare. Pure di ripartire, per esempio con un ingaggio in mezzo al campo, ma il tutto viene interrotto dall'ennesimo fumble come direbbe nel football americano: Tebaldi serve il flanker Nicola Belardo che si è appena staccato dalla mischia, il giocatore cerca subito con gli occhi Bergamasco per servirlo e al momento di ricevere il pallone lo perde in avanti. Parks da parte sua prova a mandare in meta l'ala Tiernan O'Halloran con un cross kick nei 22, ma Luciano Orquera fa buona guardia su una traiettoria che arriva un po' corta e mette in difficoltà gli avversari che si trovano in un potenziale due contro uno. Bergamauro rientra con i suoi che sono riusciti a non subire punti, mentre vengono inseriti Carlo Festuccia per Davide Giazzon e Carlo Fazzari per Luca Redolfini in prima linea. Al 55' sarà anche il turno di Matias Aguero per Totò Perugini.
Si entra così nell'ultimo quarto e puntuale il Connacht sferra il colpo che cambia definitivamente l'equilibrio dell'incontro. Prima Parks segna per il 12-3 quindi quando sono in fase offensiva, le Zebre perdono il possesso, gli irlandesi calciano in profondità e trovano un Orquera circondato che riesce a servire Bergamasco, ma a quel punto la pressione porta ad un tento a terra da parte della terza linea italiana. Fallo giocato velocemente e meta del blind side flanker John Muldoon per il 19-3' al 63'. Il divario che basta per chiudere il discorso.
Come però mostrato in questa prima parte di stagione, le Zebre hanno il momento che le vede riprendersi - era accaduto anche contro il Connacht in campionato, dopo che la partita stava finendo nelle mani irlandesi. La firma arriva però al 72' con Ferrarini che finalizza lo spunto di Leonardo Sarto, entrato per Sinoti Sinoti.
"La squadra ha mostrato alcuni progressi, è vero, soprattutto per quanto riguarda l’atteggiamento, la voglia di lottare e l’organizzazione difensiva. Ma purtroppo dobbiamo considerare soprattutto le cose che ancora non funzionano, in particolare la capacità di mantenere il possesso: oggi abbiamo perso credo venticinque palloni e questo si traduce nella impossibilità di mettere pressione sugli avversari ma, anzi, di subirla", è l'analisi di Gajan a fine gara.
Round-up anche sul resto della prima giornata di HCup disputata tra pomeriggio e sera, partendo dal 45-0 con il quale i London Saracens hanno vinto a Edimburgo (Pool 1). Cinque mete, il che vogliono dire punto di bonus ottenuto per di più in trasferta, realizzate dal centro Joel Tomkins, Owen Farrell, Chris Ashton, Alex Goode e Charlie Hodgson. Gli scozzesi nella scorsa edizione erano arrivati in semifinale, garantendosi un posto ai quarti tra grandi recuperi e punteggi alti. Punteggio alto pure questa volta al Murrayfield, ma di recuperi nemmeno l'ombra.
A proposito di come back e di Pool 1, sul filo del rasoio quello del Racing Metro contro il Munster a Parigi per il 22-17 è c'è lo zampino di Mirco Bergamasco nel calcio di punizione al 78' che fissa il risultato finale. Gli irlandesi marcano meta due volte, i francesi una: la terza linea ospite Sean Dougall segnal al 14' per il 10-0 del Munster iniziale, ma negli spogliatoi si va con i padroni di casa avanti, grazie alla risposta del mediano Maxime Machenaud alla mezz'ora e al piede di Olly Barkley (13-10). Quando si entra negli ultimi dieci minuti, Simon Zebo va in touchdown al 71' e la trasformazione di Ian Keatley vuol dire 17-16, controsorpasso in dirittura d'arrivo. Ma prima Barkley quindi Bergamirco tra il 76' e il 78' riacciuffano la situazione.
E a proposito di grandi mete, sei quelle del Clermont ai danni degli Scarlets per il 49-16 (risultato valido per la Pool 5). I gallesi al 37' restando in quattordici per il rosso al trequarti Morgan Stoddart per somma di ammonizioni. Pensare che Jonathan Davies va in meta dopo tre minuti e Llanelli rimane agganciata nel primo quarto, nonostante la meta di Sitiveni Sivivatu e il piede di Morgan Parra (16-13). La ripresa comincia con una penalty try, quindi i transalpini dilagano con Lee Byrne, il Numero 8 Damien Chouly, Julien Bonnaire e Napolioni Nalaga.
Se la devono sudare contro gli Exeter Chiefs i campioni in carica del Leinster: 9-6 a Dublino nell'altro match della Pool 5. La seconda linea inglese Tom Hayes è il Man of the match: un anno fa pronosticammo scherzando che Edimburgo sarebbe stata la sorpresa del torneo, non ci sarebbe da stupirsi se i Chiefs si prendessero il titolo per questa stagione, considerati i seri precedenti in Premier. Tre piazzati per Jonathan Sexton, due per Gareth Steenson, che da qualche settimana ha preso il posto dell'argentino Ignacio Mieres all'apertura e con risultati positivi.
Argomento aperture? Ben Botica, che ha debuttato con gli Harlequins contro il Biarritz vincendo al The Stoop per 40-13 (Pool 3). Botica, 22 anni, figlio d'arte (il padre Frano Botica ha giocato sia Union che League e indossato la maglia neozelandese tra il 1991 e il 1993), prende il posto di Nick Robinson costretto ad abbandonare per un infortunio alla caviglia e svolge al meglio il suo compito mentre i Quins domano i baschi che nel primo tempo non mollano l'osso. Danny Care marca meta al 6' infilandosi nei 22 avversari servito direttamente dalla rimessa laterale, ma il tallonatore Arnaud Heguy entra di peso nell'area di meta inglese al 23' e alla fine dei primi quaranta minuti è pareggio (13-13) grazie ad un piazzato di Botica dopo che Biarritz si porta avanti grazie al piede di Julien Peyrelongue (il quale manca pure in un paio di occasioni l'appuntamento con i pali). Baschi che al 17' restano per dieci minuti in inferiorità numerica per il giallo a Dane Haylett-Petty per gioco pericoloso ai danni di Ugo Moyne sulla presa al volo. Nella ripresa, i padroni di casa passano prima con il tallonatore Rob Buchanan al 44', quindi con il contropiede guidato da Care e finalizzato da Jordan Turner-Hall al 67' e al 78' ottengono il bonus con Seb Stegmann. Il modo migliore per cominciare i londinesi per evitare brutti e recenti ricordi: la Pool 3, come detto in partenza, è quella del Connacht...
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