Pallotta-Unicredit. Fuori i secondi!

È stato un fine settimana negativo per la Roma. Sia da un punto di vista sportivo (con il terzo pareggio consecutivo e la perdita del primo posto in classifica) sia, soprattutto, da un punto di vista aziendale.

Che Unicredit sia da tempo a caccia di una via d'uscita dal proprio ruolo di azionista di AS Roma non è un segreto. Già quest'estate aveva ridotto la propria partecipazione cedendo una parte delle proprie quote proprio agli americani.

Quello che però sta accadendo è abbastanza strano (quanto meno irrituale): seguendo le notizie che rimbalzano e, soprattutto, i comunicati stampa, sembrerebbe che la trattativa fra Unicredit e l'imprenditore cinese Chen Feng, proprietario della Hainan Airlines sia stata condotta praticamente all'insaputa dei socio di maggioranza americani in Neep Roma Holding, la società che controlla la AS Roma.

Dopo le prime indiscrezioni, Unicredit il 22 novembre ha emesso un comunicato interlocutorio nel quale si confermava che nessuna decisione era stata presa ma che la partecipazione "non è strategica", confermando la propria disponibilità a "valutare eventuali opportunità di realizzazione"

La reazione di Pallotta è stata molto dura:

Contrariamente a quanto riportato ultimamente non ci sono stati negoziati tra noi e potenziali investitori cinesi. Restiamo continuamente costernati per la sciocca e imbarazzante diffusione da parte di Unicredit di false informazioni.

Unicredit ha rintuzzato il colpo ed oggi, sul sito ufficiale della Roma, è stato pubblicato un Comunicato Ufficiale di AS Roma SPV, il veicolo che Pallotta e soci utlizzano per controllare la partecipazione in Neep Roma Holding (e, quindi nella Roma), dal quale estraiamo un paio di passaffi salienti, che danno il metro della tensione nei rapporti:

AS Roma SPV LLC crede fortemente nel mantenere la riservatezza delle discussioni che si riferiscono a potenziali partner strategici per l'AS Roma e nel proteggere l'integrità dei mercati in cui AS Roma è quotata, e pretendiamo da tutti i nostri partner lo stesso livello di riservatezza e integrità.

Accogliamo con favore l’opportunità di lavorare con partners qualificati provenienti da ogni parte del mondo che possano sostenere le nostra iniziativa di rendere la Roma uno dei clubs più prestigiosi al mondo, ma per rispetto dell’operazione non saranno rilasciate ulteriori dichiarazioni su tali argomenti prima di qualsiasi accordo definitivo.

È possibile che in parte tale comportamento sia dovuto alla volontà di evitare sanzioni da parte della Consob, che dovrebbe essere sempre molto severa nei casi di informazioni cosiddette "sensibili" che vengano rilasciate alla stampa senza seguire la procedura formale di previa comunicazione alla Commissione.

È anche possibile che Pallotta e soci siano particolarmente indispettiti perché lo sblocco di una trattativa, in un momento in cui la squadra va bene, potrebbe far salire il valore delle azioni di proprietà di Unicredit (che parrebbe comunque intenzionata a rimanere con il 5%, se non altro per poter esercitare i suoi poteri di controllo fino a quando sarà la banca di riferimento – leggi più esposta – della squadra).

AS Roma SPV, infatti, ha un diritto di prelazione in caso di vendita delle quote di Unicredit, ma per esercitarlo (una volta formalizzata la trattativa) deve almeno pareggiare l'offerta economica del possibile acquirente. Offerta che, con la possibile CL all'orizzonte, potrebbe essere più onerosa del previsto.

A meno che non accetti di trovarsi un socio comunque "ingombrante" nella compagine azionaria. Ma nonostante la frase "accogliamo con favore l'opportunità di impegnarci con buoni partner da qualsiasi parte del mondo", Pallotta ha voluto mettere subito in chiaro – parlando in prima persona – chi è che comanda: "che possano aiutarci nelle nostre iniziative per rendere la AS Roma uno dei principali club al mondo".