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Pandemonium: crime story horror di Christophe Bec e Stefano Raffaele

Creato il 13 aprile 2013 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

La casa editrice francese Humanoids è una di quelle che raramente delude. Una delle sue proposte editoriali, Pandemonium, è un’altra di quelle storie che possono essere annoverate tra le grandi da loro prodotte.
Scritta da Christophe Bec e illustrata da Stefano Raffaele, Pandemonium è basata su una storia vera e rientra a pieno titolo nei generi horror e crime story. Mescolare questi due generi poteva essere rischioso, ma Pandemonium sfrutta le specificità di entrambi per dare vita ad un capolavoro.

pan•de•mo•ni•um nome:

  1. protesta selvaggia o sfrenato disordine; tumulto o caos.
  2. un luogo o un episodio di tumulto sfrenato o di assoluto caos.
  3. (spesso con la lettera iniziale maiuscola) la dimora di tutti i demoni.
  4. inferno.

Pandemonium. Un titolo azzeccato per una storia come questa.
Diamo un’occhiata ad alcune delle possibili definizioni del termine “pandemonium” qui sopra riportate. Il significato comune del termine indica una situazione o un luogo in preda al caos. Un luogo in cui non c’è alcuna legge a garantire ordine, eccetto quella che alimenta il caos. Persone che hanno comportamenti crudeli, inusuali e caotici. Uno sfrenato disordine. Dove le leggi e la morale del genere umano sono abbandonate per lasciar spazio a passioni barbare e desideri primitivi.
C’è anche un luogo chiamato Pandemonium. Un luogo solitamente abitato da demoni. A volte un girone infernale, a volte l’intero regno.
L’ultima definizione di pandemonium è Inferno.

Pandemonium è basato su di una storia vera. E’ incentrato sul mistero e sulle leggende che aleggiano intorno al Sanatorium di Waverly Hills.
Quando fu fondato, Waverly Hills, situato a Louisville nel Kentucky, era un centro dedicato al trattamento dei malati di tubercolosi. Durante gli anni ’30 ci fu una grande diffusione della malattia negli Stati Uniti e Waverly Hills veniva considerato uno dei migliori centri della nazione per la sua cura. Il suo prestigio è durato per molti anni. Ma l’assenza di regole, caratteristica dell’epoca, e l’attenzione generale concentrata su altre problematiche, consentirono che gli episodi più macabri accaduti a Waverly Hills passassero inosservati.

Doris e Cora Greathouse, la coppia madre e figlia intorno alla quale si muove Pandemonium, sono state affette entrambe da tubercolosi. Doris sì è ammalata all’età di undici anni ed è sopravvissuta. Cora, invece, alla tenera età di sette anni, è stata ammessa a Waverly per curare la sua malattia. Al loro arrivo al Sanatorio di Waverly Hills, le Greathouse sono accolte da un senso di inquietudine e strani incontri col personale.

Il terrore ed il senso di angoscia che accompagnano la lettura di Pandemonium sono merito soprattutto dell’artista Stefano Raffaele. Con mano esperta sceglie le giuste angolazioni e mostra solo le scene giuste per restituire un’esperienza quasi cinematografica. Per quanto il lettore possa immaginarsi la scena successiva,  Raffaele sceglie  inquadrature molto più efficaci di quelle che ci si aspetterebbero. La narrazione è costruita sui personaggi e gran parte dell’emozione trasmessa è legata alle espressioni dipinte sui loro volti. Raffaele fa un gran lavoro con ogni personaggio, accompagnando i dialoghi di Christophe Bec con le giuste inquadrature.
Ci sono grandi vedute panoramiche nelle quali il lettore vede il Sanatorium e pensa “Ragazzi, non vorrei mai entrare lì dentro!”. La presenza di due diversi coloristi non impedisce che entrambi facciano un buon lavoro. Marie Paule Alluard restituisce l’atmosfera della storia un po’ meglio, ma i colori più netti di Bruno Padelle sono veramente di effetto.

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Ci sono stati un sacco di casi in cui uno sceneggiatore ha preso una storia vera e ha provato a riproporla attraverso diversi mezzi narrativi. Spesso la vera essenza e il terrore di questi incontri soprannaturali si perdono nel passaggio dall’originale al prodotto finale.  Niente potrebbe essere meno vero nel caso di Pandemonium. Lo sceneggiatore Cristophe Bec studia approfonditamente la lunga storia di Waverly Hills e tesse una trama realmente originale, avvincente e indimenticabile

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Il tandem madre – figlia è molto efficace per questa storia. I bambini sono sempre una presenza di grande efficacia nelle storie horror, perchè offrono quei momenti di innocenza ed onestà che aiutano ad intravvedere la verità dietro ciò che accade. La madre, d’altro canto, ha il ruolo di rimanere con i piedi per terra, anche se alla fine dà sempre fiducia alla figlia. Abbiamo esempi di questa dinamica in grandi storie horror come L’Esorcista e Non avere paura del buio. Le madri, in queste storie, nonostante a un certo punto siano sul punto di impazzire, alla fine devono comunque ritrovare la forza per proteggere e prendersi cura dei figli. Chi è cresciuto accompagnato da una figura materna lo può ben capire. Nella madre si cercano protezione e rifugio, e questo è uno dei cardini della componente horror della storia. Nel racconto ci sono momenti in cui stai bene, ti senti al sicuro, ed altri, quando tua madre non ti è accanto, in cui sei in preda al panico ed alla paura. Pandemonium offre queste sensazioni di angosciante paura e di sicurezza attraverso la forte caratterizzazione dei due personaggi femminili, Doris e Cora.
La componente gialla di Waverly Hills è sufficiente a reggere da sola il racconto, ma l’intreccio con la componente soprannaturale porta la narrazione ai vertici. E’ difficile immaginare che gli accadimenti di Waverly siano veri, ma Bec riesce a trasformarli in un racconto credibile ed ammaliante.
Bec gestisce bene la relazione tra Cora e sua madre Doris, mostrando l’amore che le lega. La storia è incentrata sulle loro figure, ma ci sono molti altri personaggi nel racconto. Questi bilanciano perfettamente l’innocenza di Cora e l’indole protettiva di Doris: alcuni sono pura malvagità, altri si muovono sul confine, ma sono tutti comunque tutti ben integrati nella storia.

E’ difficile trovare pecche in Pandemonium. Stefano Raffaele è riuscito a scegliere le giuste inquadrature per ogni pagina. Raffaele mostra la giusta carica emotiva su ogni volto, rendendo la storia molto emozionante e coinvolgente. Entrambi i coloristi svolgono il proprio lavoro con cura e ci si adatta facilmente ai due diversi stili. Christophe Bec ha preso una storia già spaventosa di suo e l’ha trasformata in qualcosa di ancora più raccapricciante.

Offrendo un giallo con l’aggiunta di una giusta componente di tensione soprannaturale, Pandemonium è una lettura imperdibile per gli appassionati del genere horror.

Abbiamo parlato di:
Pandemonium Integrale
Christophe Bec, Stefano Raffaele
Le Humanoids/Soleil, 2012
155 pagine, cartonato, colori – 15,25€
ISBN: 978-1594650673 

Recensione di Mike Parente, tratta da comicattack.net/2012/04/pandemoniumgn per gentile concessione.
Tradotto da Marco Terranova

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