Poi, come spesso accade, ai periodi di grande amore si susseguono quelli di disamoramento. Non tanto perché non ti piaccia di più, quanto perché senti il bisogno di un cambiamento. E allora, quella che per lungo tempo era stata una passione incontrollata, finisce dimenticata in un remoto cassetto polveroso della memoria, e lì rimane a prendere ancora altra polvere.
Senonché può accadere che, a distanza di tempo, qualcosa faccia scattare una molla che spalanca quel cassetto e ti fa riassalire dalla voglia di recuperare una vecchia abitudine. Per me, quel qualcosa è stato questo post di Cucina in Simpatia che, non solo mi ha fatto tornare la voglia di pane arabo, ma siccome mi piace complicarmi la vita, mi ha fatto venire anche la voglia di provare a farlo da sola.
E tanto per complicarmi ancora di più l'esistenza, perché farlo col lievito di birra, quando ho il mio portentoso lievito naturale liquido a cui sono unita da una corrispondenza d'amorosi sensi?
E allora, vai col pane arabo a lievitazione naturale!
- 300 g di manitoba
- 300 g di farina tipo 0
- 3 dl di acqua tiepida
- 10-15 g di LNL
- 1 cucchiaino di miele
- 1 cucchiaino di sale
Quindi, procedere a fare l'impasto introducendo nella ciotola della planetaria il resto delle farine e dell'acqua in cui si sarà sciolto il miele. Avviare il gancio e quando gli ingredienti si sono mescolati, unire anche la biga. Alzare la velocità e far incordare, aggiungere il sale e continuare a far impastare, finché la massa non diventi bella elastica.
Scaravoltare sul piano infarinato e dare una manipolata veloce formando una palla, e praticare un taglio a croce sulla superficie.
Ungere con pochissimo olio evo un recipiente bello capiente a chiusura ermetica e porvi a lievitare l'impasto per tutta la notte.
Siete curiosi di vedere cosa ho trovato la mattina dopo? ecco il mostro che urlava a squarciagola voglio uscire! fatemi uscire da qui!!!
E io l'ho accontentato! Si scaravolta l'impasto sul piano infarinato, si dà qualche piega e si tagliano 12 pezzi di uguale peso (75-80 g cad. circa) che andranno appiattiti col mattarello, a formare dei dischi che si lasceranno riposare una mezz'oretta.
Nel frattempo si sarà fatto scaldare il forno a 250° statico con dentro la pietra refrattaria (deve diventare bella rovente!), su cui si porranno a cuocere i dischi di impasto 4 alla volta (o di più se lo spazio lo consente). Eccoli mentre si stanno gonfiando durante la cottura
Lasciar cuocere ogni infornata per 15 minuti, o comunque finché i pani non prendono un colore leggermente dorato.
Deliziosi e fragranti, proprio quello che ci voleva per soddisfare la mia voglia di pane arabo!
Per chi non le conoscesse e fosse curioso di vedere le mie altre produzioni a lievitazione naturale:
- il babà rustico
- il pain de mie
- la pizza in teglia
- il cottage dill bread
- la pagnotta di saragolla
- le girandole alla mozzarella