Farina di grano tenero tipo “0”, acqua, grasso vegetale non idrogenato (4,2%), zucchero (4,0%), sale, lievito naturale, emulsionante: mono e digliceridi degli acidi grassi di origine vegetale, farina di fave. (Trattato con alcool etilico). Prodotto in uno stabilimento che utilizza anche latte, uova e soia.
Prima di tutto, la regola generale è che gli ingredienti sono posizionati a seconda delle quantità: più un ingrediente è in fondo ad una lista, meno se ne è usato.Valore energetico 272 kcal 68 kcal
Proteine6,5 g1,6 g
Carboidrati47,5 g11,9 g
di cui Zuccheri6,9 g1,7 g
Grassi5,5 g1,4 g
di cui Saturi2,3 g0,6 g
Fibra3,1 g0,8 g
Sodio0,450 g0,113 g
La prima cosa che notiamo è la presenza della dicitura "grasso vegetale non idrogenato", presente nella percentuale di 4,2% sul totale del prodotto. Questa dicitura indica che la casa produttrice ha usato dei grassi di bassa qualità (olio di palma, ad esempio), cosa che si legge bene anche nella tabella nutrizionale: quasi la metà dei grassi presenti nel prodotto sono saturi. È vero, la quantità rispetto ad un introito giornaliero è poca (su 2000 kcal si dovrebbero assumere al massimo circa 60 g di grasso), ma di certo non mangiamo solo un tramezzino per tutta la giornata, oltretutto questo tipo di pane è costruito apposta per essere molto appetibile e poco saziante, perciò c'è spesso il rischio di abusarne.
È presente dello zucchero addizionato. Aumenta l'indice glicemico del prodotto e lo rende più appetibile.
Altra punto da notare è la presenza di "mono e digliceridi degli acidi grassi di origine vegetale". Questo è un tipo di additivo, un emulsionante, che apporta altri grassi. Non è possibile sapere che tipo di grassi, in ogni caso vanno a finire nel conteggio della tabella nutrizionale. È da notare che viene specificato "di origine vegetale": la maggior parte delle volte non viene specificato e, in questo modo, è impossibile sapere se sono grassi vegetali o animali (nota importante per i vegetariani).
Il trattamento con alcol etilico non causa problemi, è una misura utile a impedire il proliferare di microrganismi e muffe.
Fibra e sodio sono in quantità accettabili, per essere un prodotto industriale estremamente lavorato.
Attenzione a chi soffre di favismo, in questo prodotto è presente la farina di fave.
Correttamente, vengono indicati altri possibili allergeni alla fine.
Passiamo al secondo prodotto.
Farina di grano tenero tipo "0", acqua, olio extravergine d'oliva (2,1%), oli vegetali (1,5%), sale iodato, destrosio, lievito, farina di soia. Trattato con alcol etilico. Questa confezione è ricavata da una forma di 2000 g. Il prodotto contiene glutine. Conservare in luogo fresco e asciutto.
Rispetto al primo abbiamo meno calorie, ma in quantità irrisorie, ma la cosa che spicca più di tutte è la presenza dell'olio extravergine d'oliva che, sebbene insieme ad altri tipi di "oli vegetali" (quindi qualitativamente scarsi), permette di giudicare positivamente il prodotto.Valore energetico 264 kcal 53 kcal
Proteine8,5 g1,7 g
Carboidrati47 g9,4 g
di cui Zuccheri5 g1 g
Grassi4,2 g0,85 g
di cui Saturi1,3 g0,26 g
Fibra2,3 g0,46 g
Sodio1 g0,2 g
È presente sale iodato, cosa che si riflette sia, purtroppo, sul contenuto di sodio totale dell'alimento, sia anche però nel suo contenuto di iodio, cosa positiva.
Il destrosio è solo un altro modo per dire "zucchero", perciò anche qui troviamo dello zucchero aggiunto.
Nonostante sia palese che il pane contenga glutine, è comunque buono che in etichetta sia segnalato.
Abbiamo più proteine, meno grassi e soprattutto meno grassi saturi, ma anche meno fibra e più sodio rispetto al precedente.
Nonostante nessuno dei due prodotti sia perfetto, la mia preferenza va al secondo:
- il sodio è comunque basso considerando che, generalmente, non si mangiano più di due o quattro fette al giorno (uno o due panini) e riusciamo a farci rientrare anche le altre fonti alimentari;
- cercare il pane per tramezzini come fonte di fibra è una battaglia persa in partenza;
- la presenza dell'olio d'oliva aumenta il valore nutrizionale del pane.
Buon tramezzino a tutti!
Brescia, 19 gennaio 2013Dott. Giuliano Parpaglioni, biologo nutrizionista, Brescia e Desenzano del Garda