Ok, inutile che mi sdilinquisca in scuse varie, vi spiego direttamente perché sono sparita per 2 settimane: sto ospitando un amico, oltre al fidanzato che ormai sta qui almeno 6 giorni alla settimana. E’ qui da 15 giorni circa, un tipo super indipendente, talmente pieno di impegni mondani che non lo si vede molto in giro per casa, di nessun disturbo insomma. Capita però che il fidanzato si ammali e l’amico pure. Tutti e due con la febbre a 39, vagabondanti per casa per 3 giorni. Ho fatto del mio meglio per accudirli a distanza (ovviamente l’amico se la cavava alla grande da solo, mentre il fidanzato aveva molto, molto bisogno di spiegarmi punto per punto cosa gli dolesse maggiormente), correndo a fare la spesa per avere qualcosa di adatto da offrire ai malati: ovviamente il fidanzato aveva una precisissima dieta consigliata dal medico, che non prevedeva nulla di quanto presente nel mio frigo. Preparate cene a base di riso in bianco e pastina, che mi sono auto-somministrata per celerità organizzativa – e cercando di non innervosirmi, dopo 13 ore di ufficio, alla domanda di Fra: ”Come mai mangi il riso scondito anche tu?”. Acquistati i medicinali, accuditi anche i gatti. Bè, al terzo giorno, mentre sono persa negli odiosi dati di mercato tra le scartoffie e le lattine della mia scrivania, mi chiedono, via sms, se ho della salsa di pomodoro per fare un ‘bel sughetto’ per pranzo. Ah… vi siete ripresi, eh? Trovati la sera alle 20 a conversare amabilmente seduti sul divano, ormai sani come pescioni e riposati come rose. Io esausta, non per colpa loro, è chiaro, ma piena di invidia per la loro rilassante giornata febbre e dolori-esente. Inoltre: turbe mie varie mentali (come sempre), decisioni da prendere, lavoro – dopo grande aspettativa iniziale – un disastro totale (questo è un altro capitolo), non dormo da 2 settimane perchè Tabata ha deciso che rivuole la stanza occupata dal mio amico che è SUA di MICIO-DIRITTO, infatti si sente autorizzata a grattare alla porta e piangere tutta la santa notte.
PANININI CON LIEVITO LIQUIDO
150 gr di lievito liquido (no, non sono quella adatta per spiegarvi come crearlo, ma sarò più che lieta di farvi avere il mio se me lo chiedete, io a mia volta lo ho avuto diversi mesi fa da Kika)
600 gr di farina manitoba + 75 gr
300 gr di acqua tiepida + 75 gr
1 cucchiaino di sale
La sera prima mettere 150 gr di lievito liquido in una ciotola, rinfrescarlo con 75 gr di farina manitoba e 75 gr di acqua appena tiepida. Coprirlo con una pellicola. La mattina dopo si sarà riempito di bolle e sarà cresciuto, mettere nell’impastatrice e aggiungere 600 gr di manitoba e 300 gr di acqua. Impastare e poi aggiungere il sale. Impastare ancora. Fare una palla, incidere a croce e lasciar riposare mezz’ora. Impastare ancora, fare un’altra palla e inciderla. Lasciarla riposare 4 ore, ungendola con un goccino di olio, coperta con una pellicola. Dare ora al pane la forma desiderata, nel mio caso l’impasto era bellissimo, ma morbido e per non fare confusione, ho fatto dei semplici panini: ho steso appena la pasta su un tagliere e con una spatola ho ricavato dei pezzi grandi 6/7 cm, senza maneggiare troppo l’impasto. Ho coperto nuovamente con la pellicola, facendo attenzione a non farla aderire ai panini e ho lasciato lievitare per 5 ore. Ho scaldato il forno a 200° e ho infornato la teglia per 10 minuti, poi ho abbassato la temperatura a 180° e ho finito la cottura (circa 15/20 min ancora). Mangiare belli caldi e congelare quelli che restano. Appena scaldati in forno torneranno ottimi e croccanti, mentre lasciandoli a temperatura ambiente, non si conserveranno molto, tendono a diventare gommosi, come molti pani fatti in casa. Ottimi, a detta davvero di tutti.