Magazine Diario personale

Pannolini e Champagne

Da Patalice
Pannolini e ChampagneC'è il paradiso, che è bello: con gli angioletti, i Santi, le persone buone, nuvole candide a fare da sfondo, e una luce bianca, perpetua ma non accecante.
C'è l'inferno, che è brutto: con i suoi demoni, i peccatori, il dolore e l'assillo, il rosso che scotta, ed un caldo intemperante e crudele. E poi c'è il limbo, che non è bello e non è brutto, non ha puttane ne spose, e clima e scenario non appaiono se non come forme interrogative e sospese di grigio. Che a catechismo iniziai ad essere indottrinata, e poi a scuola con la Commedia di Dante, mi insegnarono quale fosse il "ruolo" del limbo, ma la sua indefinitezza, me l'ha sempre fatto sentire lontano... Sarà che mi reputo una da tinte forti, bianca come "ti piaccio" o nera come "non mi vai proprio", ecco quel grigio imperturbabile era quanto più lontano ci potesse essere, da me e dalla mia natura ieri come oggi, ergo vi ho prestato poca attenzione. Eppure, a mente fredda e rilassata, sento che il limbo, mi si declina addosso come nient'altro... Partendo dal presupposto che per limbo intendiamo zona franca, zona di stallo a cavallo tra due cose di natura opposta, sebbene collegate, io, nei rapporti della vita sono in un limbo. Da una parte ci sono le amiche con i figli, il fidanzato piuttosto che il marito, la casetta il cui mutuo strizza loro la vita, e le serate di pizza a casa e chiacchiere.Dall'altra ci sono le amiche senza figli, ne compagno, che magari ancora abitano coi genitori e che per serata si intende movida. Poi ci sta la sottoscritta: sposata, senza figli, che in certi locali si sente fuoriluogo, ed aspetta di sapere se avrà bisogno del famigerato mutuo a breve. Abbiamo tutte pressapoco la stessa età, siamo sui 30, chi ancora li deve compiere, chi già ha dato, ma siamo lì, siamo; ed io alle volte non trovo il bandolo della matassa, non so come districarmi, mi sento perennemente borderline nel dubbio di una scorretta geografia emotiva... Vedo alcune amiche fare notti brave in posti adolescenziali, supportate da un dio minore, la spensieratezza, che a cavallo dei 30 ti sfugge dalle mani; e ne vedo altre solo perché le inseguo, in case che hanno l'odore e l'aspetto e l'abbraccio di un vissuto travolgente di emozioni... Ma non tutte in senso positivo! Ed io, al netto dei conti, rimango sempre fuori... Sono il numero dispari che non trova collocazione.Ed ecco subito che mi torna alla mente Virgilio, che introduce il discepolo al limbo. La domanda, perennemente pertinente è: 
ma io che ci faccio qui?!Che io segua l'una o l'altra corrente, mi manca sempre qualcosa per essere una perfetta adepta di fazione, quindi vado a perdere il senso. Ora, che Vasco avesse ragione parlando del non senso delle cose, non lo discuto, ma per una come me, che è calibrata su equilibri instabili che pretenderebbero stabilita, non è un districarsi semplice. Non sono infelice e non mi sento inadeguata. Non ricomincerò tiritere da gravidanze isteriche, e nemmeno mi darò alla pazza gioia con bicchieri danzanti, però mi vien da chiedermi dove postare le mie stanche membra...Google mapp dovrebbe aggiornarsi e darci una delucidazione sui percorsi della vita... Mamma mia...Mi è venuto un lungo brivido lungo la schiena... Non sarà che sia "crescere" sto limbo qui?!Non sarà che sto diventando grande per davvero veramente?!Non sarà che mi tiro troppe menate che oggi è SOLO lunedì, e fanculo alle socialitè e alle mammine?!

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