PANPIATTO: UN’IDEA PER CAMBIARE LE SORTI DEL MONDO
L’idea primitiva di ciò che abbiamo denominato “PANPIATTO” è cominciata a balenare nella nostra famiglia verso la fine del secondo millennio. Da noi è stata subito sentita, con la Mente e col Cuore, come un Dono della Provvidenza… Per contribuire nel nostro piccolo a costruire un tipo di vita più sano (soprattutto per le nuove generazioni e per l’Ambiente che lasceremo loro da vivere).
Appena sposi abbiamo abitato e lavorato, per un po’ di Tempo, nella città di Milano. Dagli anni ’80, però, ci siamo spostati a vivere in piccoli paesi di montagna. Lì c’è stata concessa l’immensa fortuna di imparare dagli ultimi anziani contadini a coltivare la terra, ad allevare qualche animale e a fare il pane nel forno a legna. Tutto in una visuale di scambio di aiuto reciproco, compreso il baratto di qualche prodotto.
Questa nostra dimestichezza con la panificazione naturale ci ha fatto intravedere un incrocio possibile fra il pane ed il piatto… L’idea di fondo era quella di creare un contenitore che potesse nella maniera più salutare possibile divenire alimento, e allo stesso tempo essere anche un prodotto totalmente a impatto zero per l’ambiente.
Certo, non siamo stati i primi a cui sia venuto il pallino di creare contenitori monouso biodegradabili… Infatti, ad oggi, sono state proposte diverse soluzioni. Le più conosciute sono le cosiddette “bioplastiche”, ricavate da materie prime vegetali rinnovabili (Mater-Bi, Pla Ingeo, Biolice, Biotec eccetera). A nostro avviso, però, queste plastiche bio presentano alcuni svantaggi come ad esempio il fatto che il ciclo produttivo industriale degli stessi materiali biodegradabili preveda l’uso di tecnologie industriali a impatto ambientale non-zero, e anche che tali contenitori/imballaggi rientrino comunque nella filiera dello smaltimento dei rifiuti, seppur in maniera ecologica. Altre soluzioni sono quelle che propongono di rendere i contenitori riusabili, ma anche questa idea presenta uno svantaggio: a seguito dell’uso è necessaria una pulizia profonda del recipiente, pulizia fatta necessariamente con i detergenti, i quali immessi negli scarichi inquinano non poco l’ambiente.
Panpiatto è la soluzione a tutti questi inconvenienti. Innanzitutto per il semplice fatto che, nella nostra invenzione, il contenitore viene mangiato assieme al contenuto, come alimento a se o come alternativa al pane, essendo a tutti gli effetti una variante dello stesso. Nell’eventualità in cui non venisse del tutto consumato potrebbe avere, per cosi dire, una “seconda vita”: essere alimento per animali, o ottimo compostaggio per la terra. Ma anche considerando l’ultima ipotesi in cui venisse buttato i vantaggi non scompaiono: andrebbe, infatti, smaltito nell’umido, creando quindi un impatto assolutamente zero rispetto al normale ciclo dei rifiuti. Niente rifiuti dunque, e niente detergenti (essendo, appunto, un contenitore monouso).
Un altro scopo che ci eravamo prefissati durante l’ideazione di questa invenzione era quello di creare un contenitore che potesse reggere al suo interno qualunque tipo di pietanza (solida o liquida, fredda o bollente eccetera), senza però interferire con le proprietà organolettiche della sostanza stessa.
Abbiamo subito pensato che, per un tale uso, non era certo adatto un pane lievitato… La Via giusta era senz’altro quella di richiamarsi ad una tipologia di prodotto azzimo (come usavano, del resto, i popoli antichi). Gli elementi base di Panpiatto sono una miscela di farine (preferibilmente di cereali), e acqua, idoneamente mescolati fra loro e composti in vari strati.
Per rendere il contenitore impermeabile, e per conferirgli una totale stabilità organolettica, abbiamo attinto alle proprietà del gel di Aloe, pianta benefica compresa negli Elisir di lunga Vita e nota anche per le sue proprietà anti-tumorali, e di altre sostanze naturali opportunamente miscelate in un composto che viene poi successivamente steso fra alcuni dei vari strati.
Il contenitore, cosi realizzato, può essere cotto, precotto, ed eventualmente anche surgelato, prodotto a lunga conservazione eccetera…
Riassumiamo, in conclusione, tutti i vantaggi e le grandi innovazioni che Panpiatto è in grado di portare sul mercato.
Panpiatto, con la sua varietà di piatti, zuppiere, scodelle e vassoi, è l’unica VERA alternativa ai piatti di plastica. Infatti è COMODO, quanto un piatto di plastica. Come già detto può essere confezionato a livello industriale, prodotto a lunga conservazione e surgelato. E’ comodo perché può reggere qualunque tipo di cibo (caldo e freddo, solido e liquido eccetera), e il suo ottimo gusto si accompagna bene con qualunque tipo di sapore (dolce e salato, piccante, aromatizzato eccetera). E’ SALUTARE, altamente salutare… Grazie all’uso di sostanze totalmente naturali, come la farina, e grazie anche alla presenza al suo interno di sostanze molto benefiche fra cui l’Aloe vera. Infine, ma non per ultimo, l’IMPATTO AMBIENTALE ridotto assolutamente a zero da Panpiatto. Come già spiegato prima, il contenitore diventa alimento e i suoi eventuali smaltimenti sono assolutamente naturali e non incidono, in alcun modo, sull’ambiente. Solitamente si dice che ciò che è buono e salutare, non è appetibile commercialmente. Noi presentiamo Panpiatto al mercato perché siamo convinti che quest’invenzione sia la dimostrazione di come si possano creare prodotti mirati alla conservazione e al risparmio di beni vitali, al guadagno per la salute dell’Uomo e del Pianeta, ma allo stesso tempo ottimi e comodi per un uso veloce in una Società che corre veloce, senza dover necessariamente scendere a compromessi.
Siamo alla ricerca di partners che abbiano il coraggio e la voglia di scommettere su quest’idea che, siamo convinti, potrebbe davvero cambiare le sorti del Mondo.
Giovanni e Elena Canale
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