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Pantone e il Marketing Cinematografico: il giallo Minion :-)

Da Robven
Pantone e il Marketing Cinematografico: il giallo Minion :-)Post un po' leggerino (e un po' nostalgico - ma mica tanto).
Pantone è uno di quei brand che rispetto più profondamente.
Una di quelle aziende che poteva benissimo essere spazzata via dalla rivoluzione digitale - come ad esempio è successo a Kodak.
Molti di voi probabilmente non sanno, in quanto non hanno lavorato in quegli anni, cos'era originariamente la "tacca Pantone" :-)
Pantone e il Marketing Cinematografico: il giallo Minion :-)Breve (ve la semplifico un po', perdonate le approssimazioni...)-
Nell'era predigitale, per indicare allo stampatore (e prima di lui al fotolitista) di che colore esattamente doveva essere un logo, un segno grafico, uno sfondo, si prendeva il librone dei colori Pantone, si sceglieva il colore che più il creativo sentiva giusto, poi si prendeva la mazzetta dei colori Pantone, si staccava uno dei francobollini di quel colore (con tanto di sigla) e lo si allegava all'esecutivo * che sarebbe poi diventato l'oggetto stampato :-)
Pantone e il Marketing Cinematografico: il giallo Minion :-)Ogni azienda aveva (ha) i suoi Pantone ufficiali e Pantone faceva i soldi vendendo questi costosi stampati (la cui stampa, calibratissima per essere il punto di riferimento di tutta l'industria tipografica mondiale, è molto costosa).
Poi arriva il digitale: e su Photoshop i codici Pantone. 
Ora si sceglie il colore da video, c'è meno bisogno di comprare i prodotti cartacei dell'azienda (sì, sì, lo so, ripeto, sto approssimando per riuscire prima o poi ad arrivare al tema centrale del post dopo tutte queste divagazioni...).
E l'azienda ha fatto del colore e dell'iconica tacca un simbolo, uno stile, è diventata (anche) un marchio lifestyle - oltre ad evolvere i propri prodotti in senso digitale, occuparsi di consulenza aziendale, di prevedere i trend dei colori (importanti nella moda, nel design grafico) eccetera eccetera - come potete scoprire qui:http://www.pantone.com/pci
In realtà, i prodotti "fisici" esistono ancora - ecco un paio di esempi (notate i prezzi... e questa è roba che non si può piratare... :-) :
Pantone e il Marketing Cinematografico: il giallo Minion :-)
Pantone e il Marketing Cinematografico: il giallo Minion :-)
Il "colore Pantone" è un elemento imprescindibile di ogni Brand Toolkit (ad esempio, Unicef: http://www.unicef.org/ethiopia/BrandToolKit_EN_September2012.pdf)
Venendo al caso di oggi, molto carina la trovata di PR: inventare o meglio definire, sancire, ufficializzare una sfumatura di colore che ancora non era stata canonizzata.Un giallo.Il Giallo Minion. Quello dei cosi di Cattivissimo Me.
Quelli del film che tra un po' esce:

Operazione che pone l'accento sul film ma anche sulla costante centralità di Pantone in tutto ciò che riguarda il colore - come simbolo, come trademark, come elemento di riconoscibilità :-)Ed e' il primo nuovo colore che Pantone sancisce negli ultimi tre anni.
E comunque riconduce a Pantone come simbolo, come icona... come elemento importante anche nel mondo dell'arte - vedi:https://instagram.com/tinypmsmatch/
Pantone e il Marketing Cinematografico: il giallo Minion :-)
Tornando a noi, ecco la comunicazione ufficiale del Giallo Minion:http://www.pantone.com/pci/minion-yellow?from=mascot
Approfondimento:http://www.cnet.com/news/pantone-introduces-its-first-new-colour-in-three-years-minion-yellow/http://gizmodo.com/pantones-newest-and-best-color-minion-yellow-1698885305
E poi:http://www.designlover.it/mondo-colorato-pantone/
* L'esecutivo era un simpatico collage di testi tipografici (fotocomposizioni) ottenuti da una macchina - che venivano incollati a mano, con grade precisione insieme a dei bianco/nero delle foto, immagini, loghi... creando a manina santa un perfetto facsimile dell'oggetto da stampare.
I colori erano affidati, per la realizzazione delle pellicole che avrebbero permesso la stampa (ad es. in quadricromia) ai fotocolor per le foto e... alle tacche Pantone per gli oggetti grafici :-)
Tutto questo - e tutta un'industria che ci girava attorno, dagli esecutivisti ai grafici "tradizionali", a pezzi del lavoro di fotolito e fotocomposizione sono stati spazzati via in pochi anni dall'arrivo del Desktop Publishing - ovvero dalla possibilità che un qualsiasi  dilettante, dotato di un Mac e dei software giusti facesse da solo ciò che fino a quel momento richiedeva professionisti competenti e costosi strumenti.
Prossimamente faremo un post anche dedicato alla colla Cow :-), chi se la ricorda, metta un like.[Branding & Marketing Blog / Venturini]

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