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Paolo Borsellino , un eroe omerico.

Creato il 19 luglio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

"Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla , perché il vero amore consiste nell' amare ciò che non piace per poterlo cambiare", così Umberto Lucentini ricorda , nel suo libro su Paolo Borsellino , il magistrato palermitano . Oggi ricorre l'anniversario della morte dell' ex procuratore di Marsala - componente assieme a Falcone , Di Lello e Guarnotta del "pool antimafia" ideato da Rocco Chinnici e successivamente guidato ,dopo il suo assassinio, da Antonino Caponnetto ucciso dalla mafia il 19 luglio del 1992 in via D'Amelio, ove si era recato per rendere visita alla madre. Esempio di scaltrezza e brillantezza intellettiva, si fregia del titolo di dottore a 22 anni in legge - cum laude- e due anni più tardi entra in magistratura .

Viene eliminato pochi giorni dopo l'omicidio del giudice Giovanni Falcone

, il suo " scudo contro la vendetta di cosa nostra" come era solito definirlo , nella consapevolezza che , in vita Falcone , lui sarebbe stato sempre il numero 2 della lista. Paolo Borsellino rappresenta la speranza dell'alternativa . La speranza che un' alternativa alla criminalità organizzata esista , la speranza che anche in terreni aridi - come quello della Kalsa , a Palermo - possano germogliare fiori bellissimi : giacché Borsellino può essere considerato alla stregua del fiore bellissimo della legalità , del senso delle istituzioni, dell' altissima purezza etica , legale e professionale. L'intransigenza e la fermezza con le quali ha sviluppato le sue inchieste contro la mafia , anche dopo l'uccisione , 57 giorni prima , del giudice Falcone, fanno di lui un eroe omerico : l'Ettore che , consapevole del suo destino, muore sotto i colpi di Achille; ad ogni buon conto, una morte squisitamente fisica, poiché il nome di Ettore così come le idee di Borsellino riecheggeranno insistentemente nella memoria collettiva per sempre.

Arrivati a questo punto, il lettore si può chiedere se il cambiamento, tanto auspicato da Borsellino - di cui all' incipit dell' articolo in oggetto - sia stato in qualche modo iniettato nella pubblica coscienza civile . A parer di chi scrive , fornire una risposta all' interrogativo testé delineato è arduo , in specie se si prendono le mosse dai risultati delle intercettazioni telefoniche che coinvolgono l'ormai autosospeso presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, le quali tradiscono le idee del suo medico, Matteo Tutino, rispetto alla necessità di eliminare la figlia di Paolo, Lucia Borsellino. Al netto delle deprecabili vicende or ora delineate, si possono prospettare talune conclusioni più o meno attendibili; invero il cambiamento evocato da Borsellino , ovvero la necessità di cancellare l'incubo della mafia , passa attraverso l'impegno collettivo preordinato al rifiuto di ogni contiguità, aiuto od altra forma di sostegno alla stessa . Solo in tal modo lo Stato, genuflesso da quel 19 luglio 1992, innanzi al cospetto della mafia si può ergere allo stesso modo in cui David è riuscito ad ergersi contro Golia.

Di Giuseppe Cosentino.

Paolo Borsellino eroe omerico.

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