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Paolo Roversi: La marcia di Radeschi

Creato il 15 marzo 2012 da Fabriziofb

Paolo Roversi: La marcia di Radeschi

Un collega delle pagine letterarie mi ha chiesto se avevo qualcuno disponibile per tamponare un evento al Salone del libro, e indovina?”
Enrico Radeschi sbuffò. Lui era un mastino della nera, un free lance a cui piaceva l’odore della strada, scovare le notizie in sella alla sua Vespa Gialla. Quella richiesta gli suonava quanto mai strana.

Odio la cultura, lo sai?”
La odiamo tutti: per questo facciamo i giornalisti.”(1)

È recentemente tornato in libreria nel volume antologico La marcia di Radeschi, Enrico Radeschi, il giornalista-hacker nato dalla penna di Paolo Roversi.
In Blue Tango, prima avventura di Radeschi, il giornalista, in sella al suo inseparabile “giallone”, la Vespa del ’74 dipinta di giallo a colpi di bomboletta, aiuta l’amico vicequestore Loris Sebastiani a far luce sull’uccisione di una serie di prostitute milanesi, ritrovate strangolate nei loro appartamenti, sui misteriosi piani di un morto ammazzato ripescato nel fiume, e sull’apparente suicidio di un uomo finito sotto un treno della metropolitana.
Nel racconto Real Fiction, grazie all’imbeccata dell’assistente Diego Fuster -costretto a letto dall’orchite, e dunque sempre sintonizzato, tanto per ammazzare il tempo, “sulle frequenze degli sbirri”(2)-, un maldestro (ma forse più ironico) Radeschi si ritrova a interpretare l’inedita parte del mediatore in un sequestro di ostaggi.
Nel brevissimo Monpracem Resort, racconto incluso in un volume di riscritture della Jolanda di Emilio Salgari, il ruolo del giornalista è invece ridotto a un semplice cammeo: al centro dell’azione c’è l’improbabile incontro tra Sebastiani e la dura figlia di un magnate dell’edilizia.
In Morte al Salone del Libro, Radeschi, inviato dal caporedattore Beppe Calzolari al Salone del Libro di Torino, si abbandona a una trasgressiva avventura con una scrittrice di grido.
Il racconto conclusivo, Il quadro, mette in scena e risolve con maestria, in una manciata di pagine, un curioso omicidio il cui movente poggia all’incrocio tra micro-storia e macro-storia.

Ordinato in maniera cronologica e corredato da brevissime note introduttive firmate dall’autore, il volume, che permette di osservare da vicino lo sviluppo di uno dei personaggi più noti e riconoscibili del noir milanese contemporaneo, è indicato sia per i fan di vecchia data, che per chi si avvicini per la prima volta alle avventure di Enrico Radeschi.
La marcia di Radeschi, di Paolo Roversi, è edito da Mursia.

(1)Paolo Roversi, Morte al salone del Libro, in Id., La marcia Radeschi, Mursia, Milano 2012, p. 182.
(2)Id. Real Fiction, in Ibid., p. 170.


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