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Paolo Savona (ex Bankitalia) ribalta il refrain leghista sullo sperco del denaro speso al Sud

Creato il 15 settembre 2012 da Ilazzaro @Ilazzaro

 

Paolo Savona (ex Bankitalia) ribalta il refrain leghista sullo sperco del denaro speso al Sud
  Questo articolo è tratto da Il Messaggero del 15 settembre 2010 ed ovviamente rientra tra quelle notizie che l'informazione televisiva non oppone mai alle tesi di alcuni politici col fazzoletto verde:

 

Se non fosse che Paolo Savona oltre ad essere economista ed ex ministro e’ stato alla guida della Banca diRoma fino a poco tempo fa, incarico che ha lasciato per andare a svolgere quello di presiente del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositia dal 9 settembre scorso, forse davvero nessuno se ne sarebbe accorto. Ma esce pubblicato da Laterza e in collaborazione con il colosso bancario guidato da Alessandro Profumo uno studio curato assieme a Riccardo De Bonis (Banca d’Italia) e da Zeno Rotondi, dal titolo anche un po’ impegnativo: ”Sviluppo, rischio e conti con l’estero delle regioni italiane”, in cui si evidenzia che i fondi dati per il mezzogiorno, tornano attraverso gli acquisti netti e l’attivita’ commerciale alle regioni del centro-nord. Lo scrive il Messaggero, che rileva anche come ”uno studio di Unicredit-Bankitalia ribalta alcuni presupposti del dibattito sul federalismo fiscale”, soffermandosi su ”quei soldi al mezzogiorno che riprendono la via del centro nord”. Questo spiegherebbe pure come il divario economico tra le due aree del paese si amplia invece che restringersi negli anni. Le conclusioni ‘sorprendenti’ di Savona sono che ”la massa di trasferimenti pubblici che prende la via del Sud, al centro di infinite discussioni e polemiche, viene di fatto restituita alle altre regioni sotto forma di acquisti, dato il divario commerciale che esiste tra nord e sud”. Non molto si sa, infatti, tra quello che avviene tra le bilance commerciali delle diverse regioni.

Cosi’ emerge che la Lombardia presenta una saldo negativo verso l’estero e un ”fortissimo avanzo” verso le altre regioni italiane, il Veneto ha valori positivi in entrambi i casi. La tesi contenuta nel volume e’ che ”il modello con cui si guarda alla realta’ produttiva del paese andrebbe rivisto”. Dal sud escono risorse per 72 miliardi l’anno e di questi 63 miliardi vanno al centro-nord sotto forma di acquisti netti, mentre i trasferimenti pubblici sono stimati in circa 45 miliardi”. Appare, invece, limitato il peso del turismo, solo 3 miliardi. Alla luce di questi interessanti dati forniti da Savona, c’e’ da far meditare, in particolare, la Lega Nord e poi l’intera classe politica.

Capito, o serve un disegnino?

 


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