Magazine Cultura

Paolo Zanotti, Bambini bonsai, Ponte alle grazie

Creato il 06 novembre 2013 da Atlantidelibri
A satellite picture of Genoa

A satellite picture of Genoa (Photo credit: Wikipedia)

Ci siamo arrivati con un bel po’ di ritardo, ma ci siamo arrivati. Le recensioni e le lodi per questo romanzo si sprecano, e se ai librai di Atlantide era sfuggito in prima battuta, c’è da dire che sono anche pronti a recuperare buoni titoli e a valorizzarli, per quanto nelle loro possibilità. Quello di Paolo Zanotti è un romanzo visionario, ambientato in un futuro davvero poco roseo, su una terra sconvolta dal calore del sole, in cui gli oceani si sono innalzati, e tutti gli animali estinti (ma la zia del protagonista voce narrante ha ancora memoria di quando c’erano ancora i gabbiani) . In una Genova affacciata ancora sul mare ma irriconoscibile, diventata un traballante agglomerato di baracche e rifugi per tanti profughi giunti da luoghi ancor meno ospitali, tutti si ammassano a ridosso del cimitero monumentale di Staglieno.

Triste è la sorte per l’infanzia: i bambini sono esseri vengono cresciuti dentro secchi d’acqua per ripararli da un sole perenne, dal caldo spietato, cambiando le dimensioni del secchio man mano che crescono, fino al momento in cui possono girare soli.

Il giovane Pepe vive così la sua povera infanzia, attendendo con grande curiosità la grande pioggia che sente imminente, nonostante la sfiducia degli anziani. Sarà la sua fuga dall’agglomerato insieme a Primavera, per unirsi ad una banda di altri ragazzi, a cambiare tutte le carte in tavola.

Romanzo apocalittico, di formazione, con al centro le possibilità che hanno le giovani generazioni di sperare ancora in un futuro, di credere e fantasticare, comunque e dovunque. E quel che sorprende in questo libro d’esordio, che fa pensare al Signore delle mosche, alle visioni di Landolfi, alla narrativa di Calvino (la tesi di Paolo Zanotti era proprio incentrata su quest’ultimo) è la qualità della scrittura, solida e puntuale su ogni parola, serrata e visionaria al tempo stesso, con intuizioni letterarie che sorprendono davvero. Non è certo troppo tardi per segnalare questo splendido libro, è purtroppo tardi per aspettarci altre ottime cose da Paolo Zanotti, scomparso a soli 41 anni alla fine del 2012.

Paolo Zanotti, Bambini bonsai, Ponte alle grazie

In un futuro non così remoto, i bambini sono creature diafane e solitarie, costrette a ripararsi dal sole perenne e feroce, ricche di una fantasia acutissima, a noi sconosciuta. Pepe è cresciuto in una baraccopoli ai margini di Genova, alle prese con una madre soavemente irresponsabile e un padre smarrito nelle droghe musicali. Per anni sue confidenti sono state le antiche figure borghesi del cimitero di Staglieno e una vecchia zia eccentrica, ultima testimone della scomparsa dei gabbiani. Ma Pepe adesso scruta i cieli, sa che il momento è vicino: tra poco non sarà più solo, dopo anni di calura sta per tornare la grande pioggia. Un evento così catastrofico che la vita ordinaria sarà sospesa, gli adulti si rifugeranno in letargo nelle loro stanze, e i bambini potranno invece avventurarsi liberi per le strade del mondo. Assieme a Primavera, compagna precoce e ficcanaso, Pepe è finalmente pronto a partire per il viaggio di tutta una vita. Non sa ancora che nella pioggia troverà l’appuntamento struggente e definitivo con Sofia e Petronella, l’amicizia, il mare, la morte, la ribellione, l’amore. Non sa ancora che in quelle poche settimane si giocherà per intero il senso del suo destino.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :