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Papa Benedetto XVI adora “Don Camillo e Peppone”

Creato il 25 dicembre 2010 da Iltelevisionario

In occasione del Santo Natale ilTelevisionario vi regala un articolo speciale di Alessandra Giorda dedicato a Sua Santità Papa Benedetto XVI. Il Papa cosa fa quando non lavora? Scopriamolo insieme… e buon Natale a tutti i lettori!

Papa Benedetto XVI adora “Don Camillo e Peppone”

(di Alessandra Giorda) Per i cattolici è Vicarius Christi, per i laici è comunque un’istituzione. Nell’esercizio della sua professione rappresenta colui il quale Cristo ha affidato la Sua Parola che vive nella Chiesa. Nel Mondo è visto come l’infallibile e l’assoluto, ma quando non lavora chi è e cosa fa il Papa? Scopriamo insieme gli aspetti più personali, quelli meno conosciuti all’umanità.

Joseph Alois Ratzinger nasce a Marktl am Inn, distretto amministrativo di Alltotting, il 16 Aprile 1927, Sabato Santo, alle 4,15. Terzo ed ultimo figlio di un commissario di Polizia, Joseph Ratzinger, e della figlia di un fornaio, Maria Paintner. Chi avrebbe mai pensato che quel bimbetto appena nato, da una famiglia come tante, sarebbe diventato un giorno l’uomo più importante del Mondo, il Capo della Chiesa Universale, che conta 1,2 miliardi di fedeli, e il Papa più potente di tutti i tempi?

Il 19 Aprile 2005, dopo un Conclave brevissimo ed unanime come non mai, viene pronunciato il Suo nome come 265° Papa della Chiesa Cattolico Romana. Joseph Ratzinger assume il nome di Benedetto XVI e dopo l’Habemus Papam, dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro, pronuncia, con il suo inconfondibile accento tedesco, la frase storica che lo renderà subito amatissimo dalla gente: “Dio ha eletto me, un semplice ed umile lavoratore nella vigna del Signore”.

Durante il Conclave, Joseph Ratzinger, recita una giaculatoria: “Signore non farmi questo, disponi di persone più giovani e migliori”. Non credeva di essere adatto a ricoprire il ruolo di Papa e sentiva una responsabilità enorme. Pensava ad andare in pensione, per riposarsi e rilassarsi, invece il Signore ha scelto diversamente.  Come tutti noi anche Lui ha i suoi momenti di paura ed incertezza.

Ma cosa fa il Papa nel tempo libero? Consideriamo che gli impegni di lavoro sono molteplici che lo assorbono per parecchie ore al giorno finendo alla sera tardi, ma quando riesce guarda il notiziario e di tanto in tanto un DVD insieme ai suoi segretari. Ama moltissimo la serie televisiva Don Camillo e Peppone, interpretata magistralmente da due fantastici attori, come Gino Cervi e Fernandel. L’ha rivista talmente tante volte che conosce quasi tutte le battute a memoria dei vari episodi.

A Natale e Capodanno, quando tutti noi siamo alle prese con pranzi e cene in famiglia o con amici, il Santo Padre che farà? Prima di tutto trascorre queste feste celebrando funzioni religiose e pregando, successivamente pranza con le persone a Lui più care.

Altri aspetti curiosi sono che non pratica sport, non ha un portafogli e non ha un conto corrente; molte persone commentano, compresa la sottoscritta: “Beato Lui, quante grane e quanti patemi in meno!”

Tra le passioni, il successore di Pietro, oltre ad essere un grandissimo studioso, ha quella degli orologi che abbiano una lunga durata nel tempo. Al polso indossa un Junghans, ereditato dalla  sorella, dopo la sua morte, in questo modo unisce il piacere con il sentimento.

Moltissimi sono i fedeli che spesso si domandano come pregare, se recitando le classiche preghiere o aprendosi con parole proprie al Signore. Chissà Lui, l’organo supremo di Santa Romana Chiesa,  come pregherà? Sembra che innanzi tutto abbia un buon feeling con il Signore, con il quale è legato da anni ed interloquisce spesso, mendicando, ma anche ringraziandolo. Invoca i Santi, come ha confessato a Peter Seewald (autore del libro Luce del Mondo, pubblicato il 23 novembre scorso e cinquanta mila copie esaurite in una settimana) ed è amico di Agostino, Bonaventura e Tommaso d’Aquino. Tuttavia un grande riferimento resta sempre Lei, la madre di tutte le madri: la Madonna.

Un doveroso ringraziamento alla segreteria di Direzione Vaticana, nella persona della Dottoressa Cristina Ravenda, senza di Lei la realizzazione di questo articolo non sarebbe stata possibile.



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