ROMA – “Gli esorcisti che hanno visto le immagini non hanno dubbi: si è trattato di una preghiera di liberazione dal maligno o di un vero e proprio esorcismo“.
Siamo in Piazza San Pietro, esattamente nei pressi dell’Arco delle Campane. È domenica e come tutte le domeniche Papa Francesco, al termine della messa di Pentecoste,si avviva verso i malati che hanno assistito alla celebrazione. Così Papa Francesco ha poggiato le mani sulla testa di un malato e ha cominciato a pregare intensamente.
Ed ecco che, secondo esperti interpellati dalla trasmissione “Vade Retro” del canale tv della Cei, il Papa avrebbe fatto una preghiera di liberazione dal demonio, o un vero e proprio esorcismo.
Giacomo Galeazzi scrive su “La Stampa”: “Il Pontefice si avvicina ad un ragazzo. Il sacerdote che lo accompagna lo presenta al Papa con qualche parola che non si riesce a cogliere. Ma l’espressione di Papa Francesco cambia improvvisamente. Il Papa appare pensoso e concentrato e stende le mani sul giovane pregando intensamente, mentre il ragazzo spalanca la bocca”.
Certo, l’immagine è di quelle forti, che lasciano il segno. E immediatamente si è gridato all’esorcismo. Ad un nuovo “miracolo” come quello che, nel lontano 1982, il prefetto della Casa pontificia Martin riferì che fece Giovanni Paolo II, scacciando il Diavolo da una donna.
Ma la smentita non tarda ad arrivare: in serata il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha chiarito che l’intenzione del Papa era quella di pregare per una persona sofferente, non di esorcizzarla.
Giacomo Galeazzi spiega poi su La Stampa: “Secondo il Codice di diritto canonico, nessuno può legittimamente proferire esorcismi sugli ossessi, se non ha ottenuto dal suo vescovo «peculiare ed espressa licenza». Un’ autorizzazione che viene concessa soltanto «al sarcerdote ornato di pietà, di scienza, di prudenza e di integrità . Racconta il decano degli esorcisti Padre Gabriele Amorth: «Nel corso del suo lungo pontificato Giovanni Paolo II ha lottato diverse volte contro Satana. E la sua battaglia continua anche oggi che è morto». Infatti «Wojtyla è presente ancora oggi durante molti esorcismi». Aggiunge Amorth nel suo libro «L’ultimo esorcista»: «Una volta una posseduta mi ha detto: “Mentre mi esorcizzavi ho visto di fianco a te Giovanni Paolo II. Tu non te ne sei accorto ma mi stava esorcizzando assieme a te”». Dalle affermazioni di diversi esorcisti emerge che l’invocazione a Giovanni Paolo II ha un impatto devastante sul diavolo. «Quando si nomina Wojtyla durante un esorcismo il posseduto schiuma letteralmente rabbia- precisa Amorth-. Il demonio ha lottato parecchio contro la beatificazione di Giovanni Paolo II e ancor più lotterà per la sua canonizzazione. Ma non riuscirà a impedirla perché Satana è il grande perdente mentre Dio vince sempre»”.